Parole che si trasformano in immagini della natura,
colori, pennellate iridescenti, stralci di immagini come se si trattasse di
pittura. Parole che diventano suoni, leggeri ritmi, musicalità, liricità.
“Emozioni” (2009 Libroitaliano World) è il titolo dell’ultima raccolta di 50
poesie di Maria Rosa Cugudda, inserite nella collana
‘Saffo’. La
presentazione del lavoro di Maria Rosa Cugudda è avvenuta il pomeriggio del 9
settembre presso la Sala Bianca della Biblioteca Ragazzi a Quartu Sant’Elena, e
la serata è stata promossa dallo stesso Comune di Quartu
Sant’Elena.
In
una Sala Bianca gremita di pubblico, erano circa sessanta le persone presenti
alla manifestazione, hanno partecipato anche Vanna Arru che ha presentato
l’incontro, Massimiliano Pani coordinatore delle biblioteche di Quartu
Sant’Elena e Claudia Corona insegnante del CTP24: nei loro interventi hanno
posto l’accento su alcuni aspetti culturali, sociali e umani legati alla poesia.
La biblioteca è oggi sempre più luogo di incontro e discussione, di letture e
riflessioni; non solo quindi prestiti di libri, situazione sempre presente e
mai superata, ma anche altri progetti e promozioni culturali. “i Bibliofili”
guidati da Claudia Corona lavorano da tempo ormai portando avanti un progetto di
educazione alla lettura, all’ascolto, all’introspezione. In biblioteca si crea
cultura e l’esempio dell’incontro di giovedì 9 settembre con Maria Rosa Cugudda
è assolutamente calzante.
Maria
Rosa Cugudda parla di se stessa, nata a Neoneli nell’oristanese vi ha vissuto
fino all’età di 14 anni. Poi il trasferimento a Napoli, gli studi, la laurea,
l’insegnamento. Infine il Piemonte dove tuttora vive e
insegna.
E’
proprio a 14 anni che Maria Rosa inizia a scrivere poesie, parole che esprimono
emozioni e situazioni interiori; Maria Rosa ascolta il suo cuore, guarda il
mondo che le sta intorno, lo vive e lo descrive con i suoi versi ... poesie
brevi, leggere, affascinanti, ricche di quanto Maria Rosa è, come persona e come
donna. Maria Rosa scrive di se stessa e dell’immagine che ha dell’universo nel
quale è immersa.
Maria
Rosa Cugudda ha scritto tre libri per un totale di circa 200 poesie; pur avendo
iniziato giovanissima non aveva alcuna intenzione di pubblicare le sue opere. A
un certo punto, per puro caso, partecipa ad un concorso di poesia e lo vince,
‘Premio Poesia’ del 2007, anno in cui le viene pubblicata la prima raccolta
“Il dolce calore della vita” (edito da Libroitaliano World). Poi ecco altre 80
poesie nel 2008 con “Inesplorato lago” (Libroitaliano World), una interessante
unione tra poesia e arte e in particolare con la pittura: in questo volume nasce
e si concretizza la collaborazione con il pittore Giuseppe Joppolo con un
risultato davvero sorprendente. In questa raccolta vediamo letteralmente ciò che
leggendo le poesie percepiamo, ossia un assoluto amore per la pittura e per
l’arte in ogni sua manifestazione.
Poi “Emozioni” nel 2009, poesie,
brevi, quasi dei flash, piccoli gioielli, spunti di riflessione che invitano il
lettore ad analizzare ed approfondire tante tematiche e si va dal personale,
dall’intimo e dall’interiorità più profonda, alle situazioni
quotidiane.
Maria
Rosa racconta che lei scrive di getto, spesso in fretta le sue poesie, spinta da
un bisogno estremo che la chiama a mettere nero su bianco ciò che quel momento
le indica di scrivere. Poi lascia tutto sulla scrivania. Torna su quelle parole
quando percepisce che è il momento di farlo, allora può rivedere,
limare, modificare, ma l’autrice confessa che la vera Maria Rosa è nella prima
stesura, quella dettata dal suo cuore e dalla enorme sensibilità che
possiede.
Bellissimo l’accenno che l’autrice fa della poesia e
del ruolo che essa assume nel suo lavoro. I ragazzi della sua scuola spinti a
scrivere dalla “Prof.”, riescono a ritrovare se stessi, a maturare, a prendere
coscienza di sè e delle proprie possibilità e gratificati dei propri scritti,
si avvicinano con meno timore e più sicurezze anche alla scuola oltre che alla
vita.
La
serata di giovedì 9 settembre è stata caratterizzata oltre che dalle parole di
Maria Rosa e dagli interventi degli organizzatori anche da letture di poesie
dell’autrice. Il compito è affidato a “i Bibliofili” ed ecco che in silenzio le
lettrici del gruppo di Claudia Corona si alzano e leggono dei bellissimi pezzi
di Maria Rosa.
Leggendo e ascoltando le sue poesie si rimane stregati
dal rincorrersi di “entità”: vita, luce, buio, echi, respiri, immensità,
riflessi… terra, universo, bambini, sorrisi, fiori, sole, amore… mare,
profondità, sogni, ricordi, affetti, stati d’animo, emozioni… le poesie di Maria
Rosa sono incanto. Silenzio, aprire il proprio cuore, ascoltare se stessi e il
mondo: è questo il valore intrinseco della poesia di Maria
Rosa.
Ma si
percepiscono anche aneliti di libertà, di amore, di tristezza, mai però di
sconforto, piuttosto poesia come metodo per aiutare a ritrovare la strada, il
percorso da compiere. La madre e la sorella, i rimpianti e la nostalgia;
l’aurora e l’alba, la prima un rincorrersi di colori che mutano e di pennellate
di parole che si susseguono, come immagini pittoriche, la seconda intesa come
senso di nascita e rinascita, di vita che si contrappone alla morte, di
ringraziamento per poter godere di queste bellezze.
Un
ricordo dell’amica poetessa Agostina Argiolas, recentemente scomparsa, e una
dedica a Sakineh la donna che in Iran sta subendo atroci violenze e rischia la
lapidazione.
Maria
Rosa Cugudda è davvero una donna speciale, oltre che dai suoi scritti questa
particolarità la si nota anche nello starle vicino, ascoltarla, parlarle. La sua
voce dolce e velata, il suo sguardo sereno che cela un fondo di lontana
tristezza, la sua risata gioiosa e cristallina, la sua disponibilità unica al
rapporto con il pubblico, una donna stupenda.
La
lettura delle sue poesie diviene un arricchimento per ciascuno di noi. Grazie, a
Maria Rosa, per essere stata presente a Quartu Sant’Elena, e speriamo di
incontrarla di nuovo in altre occasioni di promozione della cultura verso la
poesia.
Ma un grazie a Maria Rosa Cugudda anche per averci dato la possibilità
di compiere quasi un piccolo miracolo nel momento in cui abbiamo letto e
ascoltato le sue poesia: Maria Rosa le ha scritte, ma esse sono diventate parte
integrante di ciascuno di noi, sono entrate dentro di noi, e hanno a ognuno
lasciato un segno, un sentimento, un ricordo.
La poesia diventa di tutti coloro
che la leggono, filtrata da emozioni e sentimenti personali, da esperienze e
convinzioni … di questo piccolo miracolo, di questo dono, la
ringraziamo, dal profondo dell'anima!
“...perchè ognuno sia libero di esprimere ciò che è,
senza giudizio…” (ildesertofiorisce.splinder.com il blog per avere news e
conoscere meglio l’autrice).
Maria
Lucia Meloni
|