giovedì 30 marzo 2017

Il vento

Ti manderò un bacio con il vento
e so che lo sentirai.
Ti volterai e non mi vedrai
ma io sarò lì.

Pablo Neruda

lunedì 27 marzo 2017

Ondeggiar di palmizi



Per un attimo
oso prolungare
lo sguardo
tra palmizi dal vento
accarezzati.

Vado oltre
un dolce ondeggiare
d'azzurre acque
a felici colorate estati
mi riporta.

Ove il tempo
era lo specchio
del sensibile animo:
l'indimenticabile... mia AFRICA!








Da "Inesplorato lago" 2008


domenica 26 marzo 2017

Albero indifeso


Betulla era il tuo nome
Risultati immagini per betullanotte e giorno a stender fronde
t'adoperavi

L'usignolo in flebile ramo
la reggia ha costruito
per non turbare la quiete tua

Nella calura estiva
al ritmo del danzante vento spargevi ombra

Maestosità palesavi
il bimbo gaudente al sorriso esortavi.

Che resta
d'intarsiate fronde negli avviluppati rami?

Poco! L'uomo t'ha preso
una mattina di marzo
con ardore storpio t'ha reso

Povera mia voce
combattuto ha la battaglia!

Dopo essersi annoiato
l'uomo ti ha lasciato.

E ora la tua forza ammiro
pur nello strazio
fresca esistenza offri
a ciuffi di foglie dei mutilati ceppi.

Da "Spirito libero"


venerdì 24 marzo 2017

Misericordia

Infinita di Dio
è la misericordia
piccoli noi siamo
ma se a Lui ci affidiamo
anche il fardello
più gravoso

leggero divien!

giovedì 23 marzo 2017

Potere della vita

Dentro il sole c'è un turbinoso vento...
se non lo si sa apprezzare!

Sempre si può

Vedo il mare che le onde
abbandona
Sento la pioggia che l'albero scheletrito
fa risorgere
E vita è... se al cuore la via spalanchi.

Pensieri

Infinita è la misericordia del Signore
piccoli noi siamo
ma se a Lui ci affidiamo
anche il fardelo più pesante divine leggero!

Pensieri

Se non puoi essere una via maestra, sii un sentiero.
Se non puoi essere il sole, sii una stella.
Sii sempre il meglio di ciò che sei.
( Martin Luther King)

mercoledì 22 marzo 2017

Preghiera

Mio Signore
Ti cerco
in ogni immensità
Ti trovo
serenità provo
Ti trascuro
per far partecipe chi amo
Ti invoco
con tono ardente riprendo
Ti riperdo
più smarrita che mai
Ti difendo
sconfiggendo il nulla
Ti chiedo
consola chi soffre
soccorri e guarisci chi è infermo
perdona chi non Ti ama
aspetta la sua Luce.

Dalla Raccolta
"Il dolce calore della vita" 2007

Aforisma


 Col cuore parol d'amor dipinger bramerei
per farmi prossimo e altrui dolor lenir!

martedì 21 marzo 2017

Giornata mondiale della poesia


El mejor encomio que se puede hacer de un poeta es tener uno de sus libros entre las manos y,
si es posible, releerlo.
TAGORE
Il meglio che si può fare di un poeta è avere uno dei suoi libri tra le mani e, 
se possibile, di leggerlo.


 VERSI
Quando tutto niente
mi appare,
l'esistenza inesistenza
si mostra,
credere più non posso.
Quando lontano è il ricordo,
il silenzio soffoca,
cerca gelo il pensiero.
non intravedo chi mi circonda.
Quando
non credo che qualcuno
mi ami...
Allora solamente tu Poesia
il Verso mi tendi.


Dalla Raccolta "Emozioni" 2009


COLTIVERO' I TUOI PETALI 
Al pari di un giardino
ti coltiverò
mio gradito estro
stenderò i tuoi petali
dai variopinti fiori
sul morbido tappeto
che in silenzio percorrerò.

Fino all'ultimo dei miei giorni
oh triste amata mia poesia.

E mai da sola mi lascerai
sento il tuo cuore ancor di pace
profuma e di promessa!


Da "Inesplorato lago 2008"



domenica 19 marzo 2017

Nella fatica del tempo

Candore dal Cielo chiedo,
elemosino l'aria che respiro
e non mi accorgo del povero
che prega come era solito anche mio padre.

Scavo nel sogno mai nato,
poco importa se nulla cambia.
Distrattamente di colore mi inebrio
per spargere il profumo nel mare.

Non ho voce, ti vedo nella fatica,
del tempo la tua forza mi è libro,
animo esemplare, padre lontano.

Vita mi hai donato,
di è è riflessa ogni mia azione,
il perdono ovunque seminavi.

Essenza di vita e di valori
che non conosce tramonto.

Da "Anima di corallo" 2015


Padre

Fà che la sera si avvicini
ma non al cuore
dona pace all'animo esiliato
senza speranza

Illumina lo sguardo
per soccorrere
chi brancola nel buio
della celata indifferenza

Rendi partecipi
alla schiera degli umili
per seminare amore
fra le vie inondate di bimbi
che già il peso dell'esistenza
sulle spalle sentono gravoso

O Padre quanta debolezza invade!

Nella mia casa

 Mi sentivo piccola
sommersa dalla vita
nella mia prima casa

Non pensavo
che a quando sarei stata grande
per essere da sola sulla spiaggia

Tutto era immenso e normale
nella mia prima barca
forse perché dal mio grande
tenero padre guidata

Dalla Raccolta "Il dolce calore della vita" 2007

venerdì 17 marzo 2017

Aforisma


Non si guarisce mai da ciò che ci manca, ci si adatta, ci si racconta altre verità.
Si convive con se stessi, con la nostalgia della vita .
Margaret Mazzantini

giovedì 16 marzo 2017

Gridar vorrei



In punta di piedi
sono giunta
su questa ardente terra,
dove tutto mi parla
di chi non parla.

Gridar vorrei
l'azione invano esprimo,
la flebile voce
spazia già nell'etere
dove il cuore
in silenzio riposa.

mercoledì 15 marzo 2017


LA POESIA NON È MAI COMPROMESSO
di Lenore Kandel


La poesia non è mai compromesso. È la manifestazione – traduzione di una visione, un’illuminazione, un’esperienza. Se scendi a compromessi diventi un profeta cieco.
Non c’è alcun senso oggi in quella poesia che esiste soltanto come esercizio di destrezza. La tecnica è necessaria finché serve da abile levatrice a chiarezza, bellezza, visione; quando si innamora di se stessa produce masturbazione verbale.
Le poesie che scrivo si occupano di tutti gli aspetti della creatura e di quell’universo totale attraverso il quale essa si muove. Lo scopo è quello di accrescere la consapevolezza. Che può essere consapevolezza del modo in cui un uccello manda in frantumi il cielo col suo volo o consapevolezza della difficoltà e necessità della fiducia o consapevolezza del desiderio di consapevolezza e anche paura di consapevolezza. E ciò si può ottenere tramite la bellezza o lo shock o il riso ma la direzione è sempre verso una chiara vista, sia interiore sia esteriore.
Ciò richiede onestà nell’intimo del poeta e della poesia. Un’onestà a volte gioiosa a volte dolorosa, diretta sia al poeta stesso o al lettore o a entrambi. Due mie poesie, pubblicate in un piccolo libro, trattano d’amore fisico e dell’invocazione, riconoscimento e accettazione della divinità nell’uomo attraverso il medium dell’amore fisico. In altre parole, è un piacere. Un piacere così grande che ti rende capace di uscire dal tuo io privato e di partecipare della grazia dell’universo. Questa semplice e piuttosto ovvia formulazione, espansa ed esemplificata poeticamente, ha sollevato un furore difficile a credersi. Gran parte di tale furore era dovuto all’uso poetico di certe parole di quattro lettere d’origine anglosassone non sostituite cioè da più tenui eufemismi.
Da qui si arriva alla questione del linguaggio poetico. Tutto ciò che è lingua è linguaggio poetico e se la parola richiesta dal poeta non esiste nella lingua a lui nota sta allora a lui scoprirla. La sola condizione limitativa può essere che la parola sia la parola corretta richiesta dalla poesia e soltanto il poeta può essere ultimo giudice di ciò. Gli eufemismi scelti per paura sono un patto con l’ipocrisia e nell’immediato distruggeranno la poesia e alla fine distruggeranno il poeta.
Qualsiasi forma di censura, mentale, morale, emotiva o fisica che sia, proveniente sia dall’interno che dall’esterno, è una barriera contro l’autoconsapevolezza. La poesia è viva perché è un medium di visione ed esperienza. Non è necessariamente gradevole. Non è necessariamente innocua.
La poesia è uscita dall’aula scolastica ed è andata per strada e ha così prodotto un flusso di impollinazioni incrociate, che hanno dato molti frutti vitali sia per la poesia sia per la scuola. Il mondo accademico tendeva a generare la paura d’infrazione al codice, recando offesa a qualcuno. Visioni e linguaggio ne venivano spesso rimpiccioliti, attutiti da una sordina. Una poesia diventava quindi troppo spesso un veicolo per ginnastiche letterarie.
La poesia di strada evita la paura–trappola, ma troppo spesso perde le proprie visioni per mancanza di chiarezza, per sciatteria, per una mancanza d’arte del mestiere. La poesia che è poesia non ha bisogno di essere classificata secondo le due caselle sopra descritte né in nessun altro modo. Esiste. Non può esistere in compagnia della censura. Se un poeta censura la propria visione non dice più la verità così come lui la vede. Se censura il linguaggio in una poesia non usa quelle parole che, per lui, sono le parole più perfette che dovrebbe usare. Quest’auto–nanificazione dà luogo a una limitazione artificiale imposta a un’arte la cui direzione è oltre i limiti del concepibile. Non ci sono barriere alla poesia o alla profezia; per propria natura esse sfondano ogni barriera, sono scoppi di percezione, linee verso l’infinito. Se un poeta mente sulla propria visione mente su se stesso e in se stesso; e questo produce una vera barriera. Quando un poeta, per opportunismo dettato da paura usa un linguaggio diverso da quello che è perfetto per una poesia, diventa una persona di pauroso opportunismo. Quando un agente esterno si assume il compito di censurare la poesia, ciò vuol dire censurare l’accettazione della verità e il salto verso la rivelazione.
Quando una società comincia ad aver paura dei propri poeti, vuol dire che ha paura di se stessa. Una società che ha paura di se stessa è un altro modo di definire l’inferno. Una poesia una volta scritta e pubblicata è a disposizione di coloro che scelgono di leggerla. Ciò a mio parere implica una responsabilità fondamentale da parte del poeta – che dica la verità così come la vede. Che la dica con tutta la bellezza, la capacità di sorprendere, di cui è capace; che inneschi il suo senso di meraviglia; che operi alchimia entro il linguaggio – sono queste la forma e l’esistenza stesse della poesia.
Il pubblico della poesia moderna è in buona parte giovane. Ci muoviamo in un mondo in cui le polarità e possibilità di vita e morte esistono come costante presenza della coscienza. Una volta che il concetto e la praticabilità di overkill, di un potenziale distruttivo persino ridondante, sono divenuti cosa nota a tutti, l’aura della possibilità di una morte cosmica è diventata visibile. Ci sono state epoche in cui i giovani potevano scivolare morbidamente nelle loro vite da anziani, e se volevano ignorare i problemi più profondi dell’umanità, del rapporto dell’uomo con l’uomo, ciò era reso loro facile. La nostra epoca non è certo una di quelle, e le scelte dei giovani sono profonde e dure. A diciott’anni i ragazzi maschi devono decidere se dedicarsi al passatempo nazionale della morte. Moltissimi, invece di accettare il mondo di guerra e disperazione personale che è loro proposto dalla maggioranza degli adulti, stanno scegliendo di manifestare un modo di vita diverso, motivato verso il piacere, verso l’illuminazione, e verso l’attenzione reciproca.
Sono scelte dure da fare, che non concedono scappatoie.
Quelli che leggono poesia moderna lo fanno per piacere, per conoscere più a fondo, talvolta per trovar consiglio. Il minimo che possono aspettarsi è che il poeta che condivide con loro le proprie visioni ed esperienze lo faccia senza ipocrisia. Scendere a compromessi in poesia per paura significa atrofizzare la psiche. Il compromesso per opportunismo in poesia è il molle piccolo assassinio dell’anima.

(1967)

Si può

Sorge il silenzio
forza regala
nel buio  che opprime
questa è vita donata

domenica 12 marzo 2017

Slancio di desideri

Sollievo nell'etere
se emozioni respiri
        Slancio di desideri
        se l'amore confessi
Vita donata
se all'altro ti offri
        Corsa ritmata
         se al pensiero metti le ali...
 
Dalla Raccolta "Emozioni" 2007

sabato 11 marzo 2017

Anniversario

Come si sta
senza di te? gioia non c'è
svanito l'amore e vana l'azione
son tetri i colori.
Si è spento lo sguardo
arrestata la vita
e profondo silenzio intorno.
Quasi assente il conforto
tutto scorre non esiste passato
insensata e piatta l'esistenza si pone.
In ignoranza si è mutata la cultura
non si parla, nessuno più ascolta!
Ormai esiliata perisce la preghiera
non scalda il sole la pioggia non bagna
anche il dissidio ha sostituito l'armonia.
Spalanca le porte la Primavera
i cuori di luce inonda
col suo fascio di fiori
nel giardino sbocciati
dove il tuo regno si ststende!

Dalla Raccolta "Il dolce calore della vita" 2007
 

 A te, amata sorella Grazia, offro, non un fiore, ma tutto il nostro giardino!

venerdì 10 marzo 2017

Donna per Amore


Nel labirinto dell’assenza
si perde il tempo
corro sul selciato per ritrovare
il senso.

Ostacola il respiro profumo denso di fiori
nel cerchio trasparente
invoco la tua anima
eccedo nella gioia
dal tuo sguardo cinta.
Più donna non sono
se ai tristi ricordi la vita m’abbandona
ad ogni istante vera
tenera e di te inebriata
dolce Amore
e più t’amo e t’amo sempre più intensamente
d'annegar nell’Eternità che m'attende.

Da "Anima di corallo" 2015

giovedì 9 marzo 2017

I miei libri



                                                                            La mia penna si chiama anima
               e intinge il suo inchiostro
           dal sangue del dolore...




















mercoledì 8 marzo 2017

Donna sempre

Fra gli angusti viali
del giardino
ad occhi chiusi
i passi si dissolvono.

Sulle gelide gotte
dalle lacrime invase
sbatte la neve
i pensieri
congelati nel tempo che fu
e al duro risveglio costringe.

Breve
ancor peggio del passato,
la realtà sfiora lo sguardo
e il sostegno nelle deserte contrade
allo schiamazzo del gioco
di alcuni bimbi
improvisamente ritrovi.

Da "Anima di corallo" 2015


venerdì 3 marzo 2017

Libreria Giovannacci

Il sapore del mito, la storia e la poesia - Biella

Numerosi gli incontri con gli autori nel fine settimana. Domenica al Piazzo, c’è Aldo Cazzullo
 Il sapore del mito, fatti storici che celano tragedie umane, romanzi che parlano di vita e sentimenti quotidiani e riflessioni poetiche: sono questi i temi dei libri che verranno presentati nel fine settimana dai loro autori.
Nella biblioteca di Pollone, domani alle 21, Vittorio Serventi, in un dialogo con Mariella Debernardi, presenterà «Quando a Biella rombavano le rondini», in cui si parla di «costruttori geniali e motociclisti audaci».
«10 febbraio 1947: fuga dall’Istria» di Tito Delton sarà presentato domani alle 21 nel salone polivalente di Vergnasco, durante una serata condotta da Flavio Pimazzoni e organizzata da Territorio Ambiente. Gli ospiti sono Antonio Vasta (presidente regionale Associazione Venezia Giulia Dalmazia), Diego Michelini (storico del Centro Studi Silentes Loquimur) e Alessandro Forno (storico).

Doppio incontro alla libreria Giovannacci. Domani alle 18 è attesa Nadia Magaraggia che presenta «Da bruco a farfalla» a cura di Raffaella Amoruso, un libro che si offre come incitamento all’ottimismo, alla lotta, al coraggio, alla trasformazione che ciascuna persona deve essere in grado di affrontare per evolvere. Sabato alle 12 tocca a Lorenzo Marone e a «La tentazione di essere felici» in cui si racconta di un vedovo settantenne determinato a pensare solo a se stesso, che cambia idea quando incontra Emma.

Nella sala cerimonie del Ricetto di Candelo, domenica alle 16, Maria Rosa Cugudda presenterà il suo libro di poesie «Anima di corallo» in un incontro con Mariella Debernardi e la pittrice Mariella Calvano.  

 



Sempre domenica, alle 18, sarà Palazzo Gromo Losa al Piazzo ad accogliere Aldo Cazzullo, editorialista del Corriere, per parlare di «Possa il mio sangue servire: uomini e donne della Resistenza» in un appuntamento organizzato dalla Fondazione Biella Domani con l'Anpi.

Mi vivi nell'anima




mercoledì 1 marzo 2017

Pianto soppresso

Urlare più non si può
in questo insensibile mondo

l'urlo però regalare
al tuo spirito puoi

invisibile ormai
al terrificante occhio umano