giovedì 17 dicembre 2015

PAPA FRANCESCO E L'ISOLA (settembre - 2013)



Tu, uomo schietto da Dio prescelto,
col cuore vivi nelle disperse periferie,
gli ultimi accarezzi, 
spandi il sorriso con amore puro
tra smarrite colline e mari in tempesta.
Dello Spirito semini l’ardore
con la luce dello sguardo fai nascere speranza
ove odio invade e regna 
e la vita da tempo si è spenta.
Prega il Padre dei Cieli,
umile Francesco, affinché a Te conduca
per tenerci per mano nella buia confusa esistenza.
Di sapienza sei faro e di amore colonna,
amico in te incontro,
misera son io purtroppo di Spirito,
ti sento vicino, degna non sono di chiamarti fratello.
Padre, tra le tenebre ti invoco,
all’alba più nulla comprendo,
l’essenza mi sfugge il vuoto mi prende.
O Dio, rafforza la fede, illumina il percorso,
in Te son tutte la mie sorgenti.
Ti imploro, nel tuo cammino vorrei ritrovarmi,
troppo lontana è la mia Sardegna,

perennemente io ti invoco, Terra ambita.

(Oggi è il compleanno del Santo Padre, una preghiera speciale
al Signore, per questo meraviglioso dono!)





mercoledì 9 dicembre 2015

Affido al vento



Non si conoscono stagioni ormai
si sfalda il tempo
più ai ripari non si corre

Sventola la falsità
distesa gioiosa sull’arcobaleno
perdono voglia di chiedere

Urla il vento urla potente
disperato è il suo grido
troppo silenzio allaccia i cardini del mondo
fluide lacrime scorrono
in aridi stretti sentieri

Isolato l’uomo muore
l’orgoglio lo invade
la richiesta di perdono
oltre le serrate labbra non giunge.


venerdì 4 dicembre 2015

Dall'alba al tramonto

                                                               



Sempre più non bramo
soggiornare
in mari trasparenti e smeraldini
ove sabbia di fuoco
lambisce la mia pelle
e fiori esotici
incoronano il mio capo.

Più non bramo correre
dove sole e luna
giorno e notte si tengono
per mano
danzando nell’aria cristallina
sbirciati da fanciulle
dal canto soave.

Con te amor mio sempre
dall’alba rosata
al tramonto cobalto.

Nel tuo essere
nella tua mente nella tua anima
vita mi regali
ed io in te eternamente
voglio esistere.

domenica 29 novembre 2015

Per te, io scriverò




Mi vivi nell’anima
mentre guardo la notte
che fine non concede.

A te m’accosto
nella preghiera ti sento
mi parli io non sorrido
inutile e vana l’esistenza scorre.

Allago il volto
inondano le lacrime
anche il cuore smarrito e sconfitto.
Padrona di tutto tu Morte
solamente dolore spargi
dilaghi in ogni piega dell’anima.

Non concedi respiro
cenere ricopre le vesti
fuori è la stagione dei fiori
ammanta di profumi ciò che incontra
ma fuori io non corro nemmeno il pianto s’affaccia
poiché senza di  te Amor mio
più essenza incontro.



sabato 28 novembre 2015

Autunno nel cuore





Scarlatti colori nell’aria
s’accendono,
il giallo al verde s’abbina
distende soffici tappeti
al sognante innamorato.

Il rosso si lega al marron
passionali baci elargisce
colui che vive d’amore.

Sulla panchina teneramente
s’adagia una vecchia solitaria
 l’amata dimora rifiuta
tanto nessuno più l’attende.

Mentre le foglie
invocano il vento d’ordire 
per lei un concerto,

la palla del bimbo balza
per errore fra le mani si posa
e per un attimo 
del cuore l'autunno sconfigge.

sabato 21 novembre 2015

Anima di corallo

ANIMA DI CORALLO
  

Dai tuoi occhi
il mare intravedo
non  per l’azzurro delle pupille
ma per il profondo orizzonte
che mi offre.

Dalle tue labbra sorseggio
l’acqua cristallina che vita mi dona.

Nel tepore del tuo cuore
teneramente distendo i pensieri
che la mente invadono.

Ma la dimora più sognata
nella tua anima incontro
dove in unica entità eternamente
ci avvolgiamo e l’amore confine
non intravede
perché l’anima è in noi
e noi siamo anima che brucia d’amore
al par del rosso corallo.


Al mio Amore, Luciano
Biella, maggio 2011



CRITICA LETTERARIA


          L’amore nelle più variegate sfumature, un confine poetico che lega il sogno di un incontro
ai colori di una passione che si rinnova nelle stagioni della vita.
La nostra autrice, Maria Rosa Cugudda, ci trasporta attraverso il delicato sfogliare dei suoi versi
in un percorso poetico, dove lo sguardo si fa voce delle emozioni, scorgendo quelle realtà sincere
che  traspaiono dall’anima dell’amato, come  un caleidoscopio di sensazioni posate sul diaframma
del cuore.

         Questi versi d’amore hanno il sapore d’antico, quel tempo in cui la realtà dell’anima era
costruita attraverso la bontà del cuore, in un susseguirsi di attese e promesse che tracciavano
epiloghi di sentimenti allo scoccar di un’intesa.

         Sul finale di questa poesia viene paragonato il corallo, un incontro di colori e sensazioni
che prendono vita dal mare, quel mare che tra metafore e tratti onirici viene legato al mare
degli occhi, quel profondo abisso in cui tutto prende vita. e dove tutto finisce, plasmando una
carezza d’eternità sulla certezza d’amare.

       Complimenti dunque alla nostra autrice, che è riuscita a trasportare la delicatezza
della sua anima nello specchio della vita.

                                                                                                                                                              Massimo Verrina







Presentazione "Anima di corallo" Ricetto - Bi - 2015


  1.       Presentazione  - Anima di corallo - Ricetto Candelo - Biella 25 - 10 - 2015





Sala cerimonie, mentre i rappresentanti dell'Ordine dei Medici Piemontesi testimoniano
la figura umile e umana del loro collega e  mio adorato Luciano.
La giornalista  Mariella Debernardi


                                        la pittrice Mariella Calvano e il sindaco Mariella Biollino


                                  l'artista pittore Giuseppe Ioppolo, con il quale collaboro da anni,
                                            durante l'intervista, per il libro "Anima di corallo"
                                    alla redazione del  Giornale "La Nuova Provincia" di Biella


                                Suggestivo borgo medievale - Ricetto di Candelo- candelo - Biella


                                                               la torre ... e le mura di cinta

                               
                                               numerosi i visitatori ... anche d'oltralpe!


                                            ingresso principale - portone a sinistra ...  sala cerimonie



incantevole ...


                                                                     torri e scalinate ...
                                                                 
                                                                  costumi medioevali ...


                                                                    la torre del principe ...



quadro del pittore Ioppolo - (copertina Anima di corallo)

Deponi le armi


All’alba dorata t’affacci
tra profumi di rose
sollevi lo sguardo il mondo
d’amore cogli.

Gli offri un sorriso
si schiudono le ali.
La vita da sogno realtà diviene
avvolge lo sguardo la Pace
anche se gelo invade.

Finalmente t’accorgi
che tu sei fratello
di chi isolato lacrime versa.

Deponi le armi
libera il cuore
fallo volare.
Dimora cercherà ove la ragione

disertato ha da secoli oramai!  

martedì 17 novembre 2015

Viali ambrati





Vivere l’esistenza
lontano dal mare
percorrendo sentieri scuri e impervi,

viali ambrati
dai lucenti sprazzi
di sentimenti lontani e svaniti
forse lo sguardo
scivolerebbe nel sogno del tempo.

E percorso diverrebbe
oasi di pace nell’ingarbugliata
dorata società
dove tutto appare perfetto
ma il cuore

mai può parlare.

domenica 15 novembre 2015

Urla il vento




Non conosco stagioni ormai
si sfalda il tempo
più ai ripari non si corre

Sventola falsità
distesa gioiosa nell’arcobaleno
perdono voglia di chiedere

Urla il vento urla potente
disperato è il suo grido
troppo silenzio allaccia i cardini del mondo

annienta il terrore
fluide lacrime scorrono
in aridi stretti sentieri

Isolato l’uomo muore
l’orgoglio invade la richiesta di perdono

oltre le serrate labbra non giunge.

sabato 14 novembre 2015

Lei invoca





Generosa è l’Isola,
la mia Sardegna,
anche congelata nel pianto
regala il manto dorato.

Son io ormai da sola
ovunque posi piede
ma Lei caldamente invoca:
“Neanche per amore si deve morire,
la vita è morte
solamente per chi lo sguardo tiene basso.

Solleva gli occhi, l’Amore vive in te
con granitica potenza

nell’attesa dell’Eterno incontro”.

giovedì 12 novembre 2015

A Te

Prendi la mia nullità

o Dio gestiscila
non so che farmene.

Arduo
tutto m'appare
vacuo il mondo si rivela.

A Te
che forse poco amo
questa fragile esistenza
nelle mani umilmente pongo.

Tu riuscirai
a percepirla
non certo come
questi occhi stanchi
senza filo di speranza.

venerdì 6 novembre 2015

Anima di corallo - il nuovo libro di Maria Rosa Cugudda - casa editrice Kimerik - 2015 Critica letteraria




                 

                                   ANIMA DI CORALLO  - Casa editrice Kimerik - 2015

                                                               il mio nuovo libro



Prefazione

Se poesia è canto dell’anima, distillato di sentimenti, essenza di valori, allora scorrendo questo saggio il lettore si può abbeverare di ‘vera’ poesia. Perché qui Maria Rosa Cugudda dimostra di saper cogliere dalla vita attimi universali e ce li rende in versi liberi, ma incatenati all’esperienza non sempre lieta del vivere.

Nelle pagine si alternano visioni d’incanto, una natura trionfante e apportatrice di gioia, a spazi grigi, disperati, solitari. Mari azzurri, bagliori di luce, estati infuocate, germogli di spighe, profumi di paglia, mattine di fiori profumate, lasciano spazio a istanti permeati da profumo di tristezza, da pianto, da solitudine. Geme l’animo dell’autrice, ma “in voi parole inutili vane - fredde vuote - ritrovo conforto - alla mia disperazione - e vi chiamo a lenimento - del mio dolore”.
Eppure c’è fame di vita quando, nella sua missione di educatrice, sospinge un ragazzo lontano dalla droga mortale; quando guarda alla morte dei cari, rievocati non in spoglie mortali ma come creature sempre vive; anche quando arriva l’autunno del cuore, e si è travolti dall’uragano che sconvolge la quotidianità mai abbastanza valutata, ma evocata con profondità dall’anima straziata.
Su tutto brilla l’Amore per lo sposo che non c’è più. Era ‘il Medico degli umili’ Luciano Serra, e aveva intrecciato la sua vita all’esistenza della poetessa. Per sempre. In un sentimento che travalica le soglie incerte della vita. E si trasforma in sentire universale, in canto soave: “Con te amor mio sempre - anche se non ti vedo - dall’alba rosata - al cobalto tramonto. - Nel tuo essere invisibile - nella tua mente nella tua anima - vita mi regali ed io - in te continuare ad esistere vorrei”.
Per Maria Rosa “La morte sì - annulla ma la carne - esalta invece lo spirito - che inonda e travolge - luoghi e cuori - che ti  conobbero”. La poesia nata nell’incontro con Luciano diventa “mio canto di te si nutre - che mi ami - e immensamente - anch’io ti amo”.
Altre figure si affacciano nei versi: indimenticabile la figura ieratica della madre, un affetto infinito come quello che lega Maria Rosa alla terra natìa: “Calde le mani tendevi - a chi con filo di dolore il cuore aveva cucito”. Altrettanto densa di affetto fraterno l’immagine di Grazia: “Cerca la pace abito nella luce - dove tutto è gioia e Grazia senza fine”.
Poesia dopo poesia, tante sono ancora le gioie e altrettanti i dolori, le sofferenze che incidono graffiando le pagine di un’anima che porta il colore del corallo: “Nel ripostiglio - ormai in disuso chiudo il mio spirito”.
Infine ‘il cuore tace’ e lascia spazio a parole scritte nelle emozioni: “Libertà sento - anche di mostrarmi piccola debole e fragile - da quando Lui - con lo sguardo più non mi abbaglia - e nel suo vezzo più non mi perdo”.

Mariella Debernardi









mercoledì 20 maggio 2015

Archivio Poesie


Carissimi lettori e amici, Vi do il benvenuto sul mio nuovo blog.
Potete leggere le poesie passate in archivio cliccando qui.
Questo diventa da oggi il blog principale.
Buona lettura

mercoledì 13 maggio 2015

Albero indifeso



Betulla era il tuo nome
notte e giorno a stender le fronde
t’adoperavi.
L’ usignolo sul  flebile ramo
la  reggia costruiva
per non turbare la quiete tua.
Nella calura estiva
al ritmo del danzante vento
l’ombra spargevi.
Maestosità palesavi
mentre il bimbo gaudente
al sorriso esortavi.
Ora che resta
delle intarsiate fronde negli avviluppati rami?
Poco! L’uomo t’ha preso
una mattina di marzo
e con ardore storpio t’ha reso.
Povera mia voce, combattuto ha la battaglia!
Dopo essersi annoiato
t’ha lasciato.
Ed ora …  la tua forza ammiro
pur nello strazio novella esistenza offri
a ciuffi di foglie dei mutilati ceppi.


martedì 12 maggio 2015

Vivo nel gelo



                                                Di solitudine lacrime amare
                                                            scorrono
                                                   da sguardo sofferente.
                                                   Non s’accorge il cuore
                                                 che vita la stagione offre.
                                                    Spenta s’è l’Essenza
                                                  notte d’inverno glaciale
                                                            allorché
                                                      l’Amore adorato
                                                      è stato chiamato. 
                                                  Lo sguardo mi ha donato
                                                   e a Dio s’è affidato.
                                                 Più cammino non distinguo
                                                       rinata son io
                                                   ma a vita di Morte.