venerdì 27 gennaio 2017

Recensione

PREFAZIONE

   Spirito libero è il titolo di questa nuova e significativa silloge di Maria Rosa Cugudda ed è anche il titolo della prima composizione poetica a significare che, anche nelle difficoltà della vita quotidiana, l’animo umano ricerca l’essenza, spesso negata, di un mondo migliore al quale la natura ci può ricondurre.

 Il dolore è sempre in agguato ma bisogna superarlo sollevando lo sguardo verso il futuro come la barca si affida alla vela per allontanarsi dalle onde tempestose e tendere al luminoso orizzonte. Dobbiamo godere di ogni attimo presente perché ben presto farà parte del passato e non si potrà più rivivere,sarà solo un ricordo. Il tempo passa e quando il tramonto è vicino e le forze vengono meno è proprio allora che lo spirito dà vita a ciò che ci circonda e ne raffigura i colori: il mare, le colline, le terre sconosciute al di là dell’orizzonte, l’albero che, pur mutilato, conserva la sua fierezza. Su questo sfondo la poetessa ricorda alcuni suoi cari che or-mai non ci sono più, la sofferenza dello spirito tra i problemi della vita in genere e che pare trovare conforto solo nel mare, profon-do e azzurro, testimone silenzioso di una vita.

 Fanno da corollario a questi dolci, nostalgici pensieri di uno spirito libero, gli splendidi e profondi quadri del sensibile artista siciliano Giuseppe Ioppolo fra i quali “L’incontro” Talvolta il mio amore tradisco/per ritrovato amante./All’Amore e al Mare appartengo/l’uno dall’altro separare/giammai potrò./, “Turbamento fra le montagne” Immensità granitiche/davanti agli occhi/mentre l’uomo si perde/tra i profili/vagando/nella fugace esistenza/e nell’insondabile/infinito/, “Verso la fine” Verso la fine il mondo/m’appare,/il fuoco invade ma calore/non propone,/L’uomo isolato non può riparare/tanto disastro./, “Inno alla vita”

 Dell’esistenza/ogni attimo godi/ poiché mai più/tuo potrà essere/, “Il cosmo avverte” Avverte l’universo/azione e non solo ricordo!/, “Dai candidi fiori” All’ombra/del ramo/dai nitidi fiori/l’anima/s’accosta,/confusa/, e, in particolare, dove il protagonista incontrastato delle parole e della visione è il mare, il simbolo dello spirito libero, “La barca” All’orizzonte terso/che incontrerà/alzando/la vela/si affida/, “Pennellate di filosofia” Della vita i colori raffiguri/il mare scorgo spumeggiante/come il mio animo/i flutti si incontrano/con l’aria che respiro./, “L’attesa” Il cuore attende/la novella/che/l’uomo/non sa dare./, “L’addio” La malinconia,/che le nuvole cupe/sovrasta,/dia bagliore/alla letizia che/senza ragione si insegue./.

 La poesia della scrittrice Maria Rosa Cugudda è vera, è poesia che colpisce, perché emoziona e porta il lettore alla riflessione, aiuta l’anima a non morire, ma a saper rinascere. Nel suo poetare c’è l’ampio respiro del lessico che, giocando con le parole, riesce ad esporre con molta chiarezza e in stile elegante.

      Maria Giulia Improva,
scrittrice e pittrice, in arte Magi


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