venerdì 1 aprile 2016

Quando le poesie sono Emozioni

Scritto da maria lucia meloni   
Sabato 25 Settembre 2010
Parole che si trasformano in immagini della natura, colori, pennellate iridescenti, stralci di immagini come se si trattasse di pittura. Parole che diventano suoni, leggeri ritmi, musicalità, liricità. “Emozioni” (2009 Libroitaliano World) è il titolo dell’ultima raccolta di 50 poesie di Maria Rosa Cugudda, inserite nella collana ‘Saffo’.  La presentazione del lavoro di Maria Rosa Cugudda è avvenuta il pomeriggio del 9 settembre presso la Sala Bianca della Biblioteca Ragazzi a Quartu Sant’Elena, e la serata è stata promossa dallo stesso Comune di Quartu Sant’Elena.
In una Sala Bianca gremita di pubblico, erano circa sessanta le persone presenti alla manifestazione, hanno partecipato anche Vanna Arru che ha presentato l’incontro, Massimiliano Pani coordinatore delle biblioteche di Quartu Sant’Elena e Claudia Corona insegnante del CTP24: nei loro interventi hanno posto l’accento su alcuni aspetti culturali, sociali e umani legati alla poesia. La biblioteca è oggi sempre più luogo di incontro e discussione, di letture e riflessioni; non solo quindi  prestiti di libri, situazione sempre presente e mai superata, ma anche altri progetti e promozioni culturali.  “i Bibliofili” guidati da Claudia Corona lavorano da tempo ormai portando avanti un progetto di educazione alla lettura, all’ascolto, all’introspezione.  In biblioteca si crea cultura e l’esempio dell’incontro di giovedì 9 settembre con Maria Rosa Cugudda è assolutamente calzante. 
Maria Rosa Cugudda parla di se stessa, nata a Neoneli nell’oristanese vi ha vissuto fino all’età di 14 anni. Poi il trasferimento a Napoli, gli studi, la laurea, l’insegnamento. Infine il Piemonte dove tuttora vive e insegna.
E’ proprio a 14 anni che Maria Rosa inizia a scrivere poesie, parole che esprimono emozioni e situazioni interiori; Maria Rosa ascolta il suo cuore, guarda il mondo che le sta intorno, lo vive e lo descrive con i suoi versi ... poesie brevi, leggere, affascinanti, ricche di quanto Maria Rosa è, come persona e come donna. Maria Rosa scrive di se stessa e dell’immagine che ha dell’universo nel quale è immersa. 
Maria Rosa Cugudda ha scritto tre libri per un totale di circa 180 poesie; pur avendo iniziato giovanissima  non aveva alcuna intenzione di pubblicare le sue opere. A un certo punto per puro caso partecipa ad un concorso di poesia e lo vince, ‘Premio Poesia’ del 2007,  anno in cui viene pubblicata la sua prima raccolta “Il dolce calore della vita” (edito da Libroitaliano World). Poi ecco altre 80 poesie nel 2008 con “Inesplorato lago” (Libroitaliano World), una interessante unione tra poesia e arte e in particolare con la pittura: in questo volume nasce e si concretizza la collaborazione con il pittore Giuseppe Joppolo con un risultato davvero sorprendente. In questa raccolta vediamo letteralmente ciò che leggendo le poesie percepiamo, ossia un assoluto amore per la pittura e per l’arte in ogni sua manifestazione. Poi “Emozioni” nel 2009, altre 50 poesie, brevi, quasi dei flash, piccoli gioielli, spunti di riflessione che invitano il lettore ad analizzare ed approfondire tante tematiche e si va dal personale, dall’intimo e dall’interiorità più profonda, alle situazioni quotidiane.
Maria Rosa racconta che lei scrive di getto, spesso in fretta le sue poesie, spinta da un bisogno estremo che la chiama a mettere nero su bianco ciò che quel momento le indica di scrivere. Poi lascia tutto sulla scrivania. Torna su quelle parole quando percepisce che è il momento di farlo, allora può rivedere, correggere, limare, modificare, ma l’autrice confessa che la vera Maria Rosa è nella prima stesura, quella dettata dal suo cuore e dalla enorme sensibilità che possiede. 
Bellissimo l’accenno che l’autrice fa della poesia e del ruolo che essa assume nel suo lavoro. I ragazzi della sua scuola spinti a scrivere dalla “Prof.”, riescono a ritrovare se stessi, a maturare, a prendere coscienza di se  e delle proprie possibilità e gratificati dei propri scritti, si avvicinano con meno timore e più sicurezze anche alla scuola oltre che alla  vita. 
La serata di giovedì 9 settembre è stata caratterizzata oltre che dalle parole di Maria Rosa e dagli interventi degli organizzatori anche da letture di poesie  dell’autrice. Il compito è affidato a “i Bibliofili” ed ecco che in silenzio le lettrici  del gruppo di Claudia Corona si alzano e leggono dei bellissimi pezzi di Maria Rosa.
Leggendo e ascoltando le sue poesie si rimane stregati dal rincorrersi di “entità”: vita, luce, buio, echi, respiri, immensità, riflessi… terra, universo, bambini, sorrisi, fiori, sole, amore… mare, profondità, sogni, ricordi, affetti, stati d’animo, emozioni… le poesie di Maria Rosa sono  incanto. Silenzio, aprire il proprio cuore, ascoltare se stessi e il mondo: è questo il valore intrinseco della poesia di Maria Rosa.
Ma si percepiscono anche aneliti di libertà, di amore, di tristezza, mai però di sconforto, piuttosto poesia come metodo per aiutare a ritrovare la strada, il percorso da compiere. La madre e la sorella, i rimpianti e la nostalgia; l’aurora e l’alba, la prima un rincorrersi di colori che mutano e di pennellate di parole che si susseguono, come immagini pittoriche, la seconda intesa come senso di nascita e rinascita, di vita che si contrappone alla morte, di ringraziamento per poter godere di queste bellezze.
Un ricordo dell’amica  poetessa Agostina Argiolas recentemente scomparsa e una dedica a Sakineh la donna che in Iran sta subendo atroci violenze e rischia la lapidazione. 
Maria Rosa Cugudda è davvero una donna speciale, oltre che dai suoi scritti questa particolarità la si nota anche nello starle vicino, ascoltarla, parlarle. La sua voce dolce e velata, il suo sguardo sereno che cela un fondo di lontana tristezza, la sua risata gioiosa e cristallina, la sua disponibilità unica al rapporto con il pubblico, una donna stupenda.
La lettura delle sue poesie diviene un arricchimento per ciascuno di noi. Grazie  a Maria Rosa per essere stata presente a Quartu Sant’Elena, e speriamo di incontrarla di  nuovo in altre occasioni   di promozione della cultura verso la poesia. Ma un grazie a Maria Rosa Cugudda anche per averci dato la possibilità di compiere quasi un piccolo miracolo nel momento in cui abbiamo letto e ascoltato le sue poesia: Maria Rosa le ha scritte ma esse sono diventate parte integrante di ciascuno di noi, sono entrate dentro di noi, e hanno a ognuno lasciato un segno, un sentimento, un ricordo. La poesia diventa di tutti coloro che la leggono, filtrata da emozioni e sentimenti personali, da esperienze e convinzioni … di questo piccolo miracolo, di questo dono, la ringraziamo. 
“...perchè ognuno sia libero di esprimere ciò che è, senza giudizio…”  (ildesertofiorisce.splinder.com    il blog  per avere news e conoscere meglio l’autrice).
Maria Lucia Meloni
Ultimo aggiornamento Giovedì 24 Novembre 2011 

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