lunedì 20 febbraio 2017

Solitudine, senza di te

Si spande non fa rumore
dalle vene scorre all'infuriata
invade il fragile terreno
s'impregna nel cuore
annebbia la mente l'anima umilia

Non accetta parola padrona si manifesta
del castello le porte suggella col catenaccio
ombra perenne e sole non permette
del silenzio innalza il suo regno
potenza acquista facendosi ladra

Da quando tu adorato amore sei andato via
nemmeno per un attimo ha sciolto
il ferreo laccio mi trascina nel nulla
trafigge la mia essenza e
spavalda mi ripete che tu eri suo acerrimo nemico
mentre io non le faccio guerra ma ben l'accolgo... la solitudine

Di te Luciano, amore, vita mia, ho bisogno e solamente di te
infinitamente mi manchi anche in questo mio giorno
ti cerco in ogni angolo luce non ritrovo
sostieni tu il vacillante mio greve passo.
                                    

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