POESIE
MARIA
ROSA CUGUDDA
ANIMA
DI CORALLO
CASA
EDITRICE
KIMERIK
ANIMA DI CORALLO
Dai
tuoi occhi
il
mare intravedo
non
per l’azzurro delle pupille
ma
per il profondo orizzonte
che
mi offre.
Dalle
tue labbra sorseggio
acqua
cristallina che vita mi dona.
Nel
tepore del tuo cuore
teneramente
distendo i pensieri
che
la mente invadono.
Ma
la dimora più sognata
nella
tua anima incontro
dove
in unica entità eternamente
ci
avvolgiamo e l’amore confine
non
intravede
perché
l’anima è in noi
e
noi siamo anima che brucia d’amore
al
par del rosso corallo.
RINASCO CON TE
Nella brezza solitaria
a passi stanchi invado il
mondo.
Percorro la luna
che guarda
l’alba dai colori
d’amore.
S’avvicina il silenzio
mi chiede parola
non conosco discorso.
Stretta al vento
acquisto saggezza
non odo profumo di
tristezza
confidenza si respira
mentre la vita assente
ricompare.
Nel lago m’immergo
unisco il cuore
all’argenteo sguardo
nel fiore poso
malinconia innata
vera esistenza l’animo
abbraccia.
SOLITARIO MARE
Mi poso sulle onde
fra rumore del mondo
affievolito
tutto si disperde
perché il caldo soffoca.
Mi stendo chiudo gli occhi
e mi assento
nell’aria parole
straniere.
Io assente te incontro
le pene confido dura è la
vita
greve il pensiero.
Mi rilasso idea non
propongo
odo dei passi mi abbracci
nell’universo mi
trasporti
la forza ostacola.
Poi sussurri “Vai il
mondo ti attende”.
Sei sostegno sola mi
ritrovo
non colgo il perché.
Getta al vento rimpianti
all’ altrui pena legati
più gaudio incontrerai
se l’io abbandoni.
Leggo nel libro
scritto da chi mai penna
ha usato.
SI PERDE LO SGUARDO
Striscia dilatata
dove il tempo più non
concede
l’esistenza di colui
che in solitudine
pugna debolmente
col mondo.
Nel silenzio
le pareti osserva la sera
un tempo gaie e calorose.
Oggi senza volto e suono
offrono prati allagati
di pianti celati
ingiallendosi quando
la notte aspetta un
bagliore di luce.
IL CUORE S’INFIAMMA
Cerco di te spazio fra
le nuvole rosse
distese colline invitano
alla focosa passione
Nell’aria si diffonde
profumo dal sapore velato
Senza vesti
coloro di petali l’armonia
che slaccia nastri
per affacciarsi
al desiderio
che avvince
Si snoda di glicine il
lungo viale
mentre il trasporto appare
lieto
fra acque che la pelle
lambiscono.
ISOLATO L’UOMO MUORE
Non conosco stagioni ormai
si sfalda tempo e realtà
ai ripari non si corre
Sventola falsità
distesa gioiosa
sull’arcobaleno
perdono voglia di chiedere
Urla il vento urla potente
disperato è il grido
troppo silenzio allaccia i
cardini
del mondo
fluide lacrime scorrono
in aridi sentieri
Isolato l’uomo muore
l’orgoglio predomina
richiesta di perdono
oltre le chiuse labbra non
giunge.
SCIOLGO LEGGERA I
CAPELLI
Il mare più non geme
di te il respiro si nutre
sulla sabbia cocente
la parola fa silenzio
Osservo l’orizzonte
lontana mi ritrovo senza
via
Leggera i capelli sciolgo
carezza il vento
Mentre il mare ricorda
che vita sempre
essenza non trasmette
Ma dolore spinge sulla
soglia
per volare dove da sola ti
ritrovi
perché l’insania
sensibilità manifesta.
RESPIRO DI TE
Scivola lento
verso il mare il fiume
a mani legate
si avvia.
Sento di te il respiro
lo bevo
nel calice di cristallo.
L’essenza assorbe
il mondo più non mi
appartiene
evanescenti sagome
appaiono e scompaiono.
Si tinge di sole
dolce passione
l’amore denuda
fra germogli di spiga.
Al tuo respiro mi
abbandono
soavi melodie
tracciano sentiero
di vita che risorge.
OSARE PIU’ NON SA
In cima si dirige
confine non disegna
solitario va il pensiero
d’affanni ricoperto.
Osare più non sa
nel vento si confonde
ardua è l’attesa
lentamente il sole
nella dimora prende forza.
Ed io
alla stella impallidita
chiedo
dove potrò sostare
per reggere il peso
che il cammino ritarda.
VERSI D’AMORE
Gli occhi mi regali
luce trasparente
innaffia
l’animo tormentato.
Cingi con la mente
mi abbracci Luciano e mi
conservi
di te il profumo
nello spirito smarrito
avverto.
Assorbo l’attimo
il percorso
non comprendo
so che da sempre mi
appartieni.
Sfoglio le pagine del
cuore lentamente
per non essere disturbato.
Leggo versi d’amore
appassionato
scritti da te
per me che forse poco
merito.
DROGA, DIVA SOGNATA
Sulle ali d’una capinera
varchi oceani sconfinati e
rattristati
nel sogno di un giovane
spensierato
all’alba ti ritrovi.
Sei candida pulita e
leggera
subito invadi
gli anfratti nascosti sei
gentile
tenerezza e felicita
prometti.
Perfida polvere
il tuo nome è droga
innocenza e debolezza
inganni
vita distruggi
di giovani senza meta
la bussola han smarrito
e tu senza pudore nel
baratro li conduci.
Ragazzo smarrito solleva
lo sguardo
dal Cielo il Padre
la mano ti tende
esci dal tunnel e l’unica
tua Vita riprendi.
SILENTE RAGGIO
Incanta il tempo che passa
sparge giornate di vento
foglie turgide
dall’alito potente
stimola il viso
intanto la calura
le distese imbiondisce.
Agosto nelle vene non
avverto
troppi silenzi
hanno scalfito la mente.
Più i ricordi le acque
intorbidite
non smuovono e il sapore
d’esistenza
dal profumo di paglia
affoga l’anima smarrita
nell’infuocata estate.
Mentre l’amico mare
splendore non gode
ma al mio lutto si
unisce.
TACITO IL MONDO
Attende la notte
fra il frinire di cicale
l’onda che tramonto non
vede.
Nella riva celeste
si osserva il buio
al riposo si adagia
silenzioso il mondo
c’è anche chi la notte
tranquilla
non ammira
poiché ogni speranza
inghiotte.
La fine è quando
più nulla gli occhi
leggono
nel libro della vita
altrui
e più nulla scrivono
sul libro della propria.
MENTRE GRIDA IL VENTO
S’incammina la sera
incurante soffia il
maestrale
sulle vie dorate il
silenzio cala
Grida il vento
sui pensieri abbandonati
“voglio armonia” non
l’ascolta il tempo
Sbatte le porte non chiede
permesso
“violenza forzata
all’indifferenza
dell’uomo” io sussurro
Cerco ausilio il pianeta è
sfinito
troppo rumore affligge il
silenzio
La ferita è lacera ma io
attendo.
GEME IL FANCIULLO
Annaspo
nei dintorni del mondo
geme l’animo
di chi cibo non prende
ride il gaudente
che sofferenza non
comprende.
Incontro una vecchia
orante
lo sguardo lassù rivolto
gaudente del cielo sereno.
Chiamo il cuore
perché tanto silenzio
indifferenza e gelo regna
ormai
nel cosmo si vive
d’assenza.
e il povero
nel deserto umano grida
“ho fame”
Chiamo ancora il cuore
ma nessuno ascolta.
SI SVEGLIA LA PIOGGIA
All’alba dipinta dal
sole
chiedo se il cielo è
sereno
“Di pianto è bagnato
son lacrime del misero
che nessuno vede”
mi risponde.
Mi accosto asciugarle
vorrei tutte
il cuore mio anch’esso
ha fretta
e poco muta nella coltre
rattoppata.
Il povero vecchio implora
amore
distratto è l’uomo
attende la chimera.
Giunge la sera più nulla
colma la mente
il tempo è andato
lacrime senza potenza il
cielo versa.
NEL RIPOSTIGLIO
DELL’ANIMA
Di notte dorme anche la
luna
galoppano bigie nuvole
stanche
verso luoghi stranieri
riposa anche il mio Amato.
Un soffice manto ricopre
il tempo
silenzioso il vento non
bussa alla finestra.
Nel ripostiglio
ormai in disuso chiudo il
mio spirito.
Tenebre sempre più
tenebre
assente è la luce.
Uno spiraglio lì mi
aggrappo
nulla ho nelle mani da
portare
a Colui che vita mi ha
donato.
Chi sono?
Forse nello scrigno
dell’anima preclusa
qualcosa apprenderò.
AUTUNNO NEL CUORE
Scarlatti colori nell’aria
si accendono.
Il giallo al verde si
abbina
distende soffici tappeti
al sognante innamorato.
Il rosso si lega al marron
passionali baci elargisce
colui che vive d’amore.
Sulla panchina teneramente
si adagia una vecchia
solitaria
la dimora amata rifiuta
sa che più nessuno
l’attende.
Mentre le foglie danzano
invocano il vento
per lei ordire un
melodioso concerto.
La palla del bimbo balza
e per errore fra le sue
mani giunge.
Per un attimo
del cuore l’autunno
sconfigge.
CALA LA SERA
Si spargono perle
nel giardino nascosto
attorno accorre la folla
nell’aria profumo di
pace.
Vincolo di luna
dall’alto sparge
musicalità sognata.
Si accosta un fanciullo
pane implora
vessillo d’indifferenza
sventola fra i prati.
Opulenza perdono non vede
mentre il mondo annega nel
fango dorato.
Lambisce la pioggia
l’albero spoglio
i piedi del povero dal
sangue lavati
il cammino riprendono
della sofferenza amica
e nulla più si attendono
da ingannevoli promesse.
E IL TEMPO NON ASPETTA
Tentenna la luna
fra guglie conquistate
s’inchina il tempo
al tepore del cuore
Sventola la chimera
su ricami orlati di seta
mentre negli scaffali
degli anni io vago.
Solitudine da vendere
nascosta nei vestiboli
affollati
Perché rincorro il tempo
quando lo sguardo niente
più incontra?
MAI NEGLI OCCHI
SOFFERENZA
Mentre
il ento rattristato ululava
e
il sole combatteva con la pioggia
tu
un pomeriggio settembrino
hai
lasciato questa terra.
Dopo
tanto dolore che ha sì martoriato il tuo corpo
non
certo l’animo e il sorriso
rivolto
al mondo
per
acclamare che la vita è ben altro
della
terrena realtà.
A
Cristo e Sua Madre sempre ti sei donata
sorella
esemplare sposa e madre.
L’esistenza
hai amato
con
lo sguardo al pari di stelle
l’abbraccio
hai elargito
in
Cielo ti sei diretta conscia che Angeli
annunciavano
in coro il tuo arrivo.
Pietrina
amica mia cara più non t’ho rivista
dal
giorno di gran festa accorsa nella natìa dimora.
Un
bacio mi donasti eri gioiosa
ed
io così per sempre nel cuore ti porterò.
TRAVOLGE L’URAGANO
Svanita nel pensiero
ciò che la vita indica
cerco di capire.
Tutto pare abbia preso il
volo
nubi pallide e a tratti
minacciose
avvolgono tenere
reminiscenze.
L’idea è quella che mai
alla mia esistenza siano
appartenute.
Travolge l’uragano
debole è il terreno
tanto mi manca ma si potrà
avanzare.
E l’oscurità
il passo vieta.
Amare ogni fratello
dal profondo vorrei.
CANCELLARE MAI POTRO’
(A Lù, nostro
cucciolo)
A novembre può spuntare
anche
un fiore color d’oro
ne balza d’improvviso
tra le variopinte foglie
una esile gialla
accostata alla madre
ramata.
E ancora cumuli variopinti
che fanno da tappeto
ai piedi degli alberi che
nudità
insegnano senza riserbo.
Fra le foglie amiche Lù
si celava
e col manto setoso le
carezzava.
Un giorno sofferenza l’ha
preso
a sé l’ha stretto
mille discorsi ha
pronunciato con lo sguardo
alla vita e all’amore ci
ha incatenati.
Attoniti come foglie
abbiam visto la vita
cadere
ma l’amore è eterno
e lui vive per sempre.
ANCOR TI VEDO, MADRE
Dagli stanchi gioiosi
occhi
scivolava a forte gettito
amore per le creature che
innanzi a te
si ponevano.
Calde le mani tendevi
a chi con filo di dolore
il cuore aveva cucito.
La fede mai perse vigore
le perle del rosario
ovunque e ad ogni istante
tue le facevi
mentre coi ceri accesi al
rombo del temporale
innalzavi al Signore
sincere orazioni.
Poco per te imploravi
sempre paladina degli
oppressi.
Di niente ti adornavi
se non di tenerezza e
altruismo.
Fede famiglia e lavoro
erano i sentieri
e ciò agli altri in
eredità hai lasciato.
Volata sei
in silenzio una mattina di
dicembre
dove qualcuno ti
attendeva.
I SOGNI RINCORRO
Aria respiro lucida è la
mente
s’innalza
soave nella rugiada del
giardino
il timido universo.
Alla luce aspiro tra
vanità avvolgente
spicca un mare d’assenza
nei giorni solitari del
viandante
e intanto capire non può
che il tempo lo porta
lontano
dove il silenzio distrugge
e il cuore tace.
ALL’OMBRA D’UN
VELIERO
Ti stringo fra le ali
fragili come il tempo
che tacitamente inganna.
All’ombra di un veliero
l’oceano mi è compagno
si sdraia fra le nuvole
e gaudio implora.
l’Aurora non tramonta
s’accende di bagliore
ore mi propone
d’amore mai sentito
se nel cuore c’è
l’ascolto
il tempo non invecchia.
ESISTERE
Di notte muoio
svegliando le tenebre
muoio anche di giorno
collaborando col sole.
Cinge il dolore
più la presa non molla.
Esistere, esistere anche
nel vuoto
ma la vita non accetta
o sei o non sei.
La maschera non puoi
deporre
nella società ove tutto è
teatro.
Nel tuo scrigno
nessuno vuol leggere.
Libertà sento
anche di mostrarmi piccola
debole e fragile
da quando Lui
con lo sguardo più non mi
abbaglia
e nel suo vezzo più non
mi perdo.
“IL
MEDICO DEGLI UMILI”
Più
il mio Sposo non ritrovo
il
suo cuore all’improvviso
(ed
anche il mio) si è fermato.
Col
sorriso sollievo ha donato a quanti
da
sofferenza e morbo invasi.
Ora
in Cielo
spazia
adornato da candidi Angeli
quaggiù
io son rimasta
sola
e desolata trafitto ho l’animo
mentre
il volto inondano lacrime di ghiaccio.
Lo
sento mi abbraccia
tendo
la mano percepisco l’Amore
ma
non lo vedo.
Non
più respiro senso non riscontro
vegetare
o morire nello struggente
tormento
che attanaglia?
Mio
Gesù, a Te mi unisco
disperazione
solamente posso offrire
trasformala
in dono, Dono vero.
Anche
per me hai versato il sangue innocente
senza
più forze
ai
tuoi piedi mi abbandono.
FURTIVA NOTTE
Timida silenziosa
chiede la notte riparo.
Delle solite tenebre
questa sera si spaventa.
Bimba si scopre
e nella fievole luce
di un’anima quasi spenta
si adagia.
L’una all’altra si
avvolge
in dolce delizia
caldamente si stringe
per lasciarle in silenzio
una briciola dolorosa
regalata dalla spada.
Verso la luna
poi, ormai stanca,
s’affaccia.
Mi stende la coltre
e gaiamente s’allontana.
AD UN VECCHIO POETA
Omaggio silenzioso
a chi nella sofferenza
ha sempre detto no
al patimento senza valore.
Doveroso rispetto
a chi l’estro poetico ha
donato
per incoraggiare
gli sconfitti già prima
di esserlo.
Dono semplice
a chi l’uomo ha scrutato
nel profondo dell’animo
per amarlo
e gli valori veri fargli
scoprire.
Sentimento profondo
a chi cultura
con modestia ha
armonizzato.
CANTO DELL’ANIMA
Si frantuma lentamente
sulla valle deserta
il cuore gonfio di
pioggia.
Ride il vento
al sole si distende
mentre la rosa profuma di
tristezza.
Scrivo versi poveri
d’emozioni
poiché l’anima rifiuta
e più forza non ha.
La vita in silenzio si
avvia
verso struggente canto
d’anima
che Amore a sé lega.
VETRI RUBATI
A questa casa solitaria e
deserta
disfatta e abbandonata
dai vetri rubati
dalle finestre spalancate
e sradicate porte
A questa casa
dal cancello col lucchetto
perché nessuno più la
cerca
A questa dimora
precocemente decaduta
commisuro
il mio spirito … in
città vagante!
IL NULLA S’ACCENDE
Pregherò nella tristezza
fra cuore tacito
e anima senza speranza
che si espande
dove l’indifferenza
annega
e il silenzio incarna
la civiltà del gelo.
Dei freschi fiori
offrirò all’altare che
mano mi tende
svanisce la mente
dai ricordi isolata
e il nulla s’accende per
distruggere
quel quasi nulla
che l’esistenza
avvolge.
Un canto sconosciuto
nel rumore dell’anima
prende
e la vita fra le lacrime
all’aurora mi sorprende.
DALL’ALBA AL TRAMONTO
Sempre
più non bramo
soggiornare
in
mari trasparenti e smeraldini
ove
sabbia di fuoco
la
pelle lambisce
e
fiori esotici
incoronano
il mio capo.
Più
non bramo correre
dove
sole e luna
giorno
e notte si tengono
per
mano
danzando
nell’aria cristallina
sbirciati
da fanciulle
dal
canto soave.
Con
te amor mio sempre
anche
se non ti vedo
dall’alba
rosata
al
cobalto tramonto.
Nel
tuo essere invisibile
nella
tua mente nella tua anima
vita
mi regali ed io
in
te continuare ad esistere vorrei.
DONNA PER AMORE
Nel labirinto
dell’assenza
si perde il tempo
corro sul selciato per
ritrovare
il senso.
Il fiato ostacola profumo
denso di fiori
nel limpido cerchio
invoco la tua anima
eccedo nella gioia
dal tuo sguardo avvolta.
Più donna non sono
se ai tristi ricordi la
vita mi abbandona
ad ogni istante vera
tenera e di te inebriata
dolce Amore
e più t’amo
e t’amo sempre più
intensamente
d’ annegar nell’Eternità
che m’attende.
SCELGO LE PERLE
Fiocca dal cielo candida
neve
brilla la natura assopita
dall’inverno
il verde degli alberi si
colora
che mai perdono la veste
accolgono fra i rami
spogli e nudi
stelle candide che
teneramente si posano.
All’alto il cuore sale
per dire grazie a chi vita
mi dona
unita al mio amore del
quale le perle
dell’ anima ho da tempo
scelto
camminare insieme
da un tenero sentire bramo
ancora
per lungo tempo.
Ho amato e amo
e scelgo per sempre
le perle del cuore
dell’adorato unico
AMORE.
VAGANDO NEL SILENZIO
Stille di rugiada
lambiscono
il pensiero disteso tra la
sabbia
Lontana è l’estate
il sole ancora non brucia
chiede l’anima di amare
lungo è il silenzio il
cuore non vive
Vera essenza nell’amore
anche in goccia
e l’universo di mani
slegate
più muro non costruisce
Salvezza nell’invisibile
materia terrena soffocante
Scelta
non si conosce la
partenza.
RAPISCO L’UNIVERSO
Dal sorriso ingannata
mi approprio
delle luci che in alto
doni attendono
da colei che sogni più
non rincorre.
S’annaffia nel giardino
il fieno colorato
sospira una carezza
l’animo sbiadito
cerchi di luna offrono lo
sguardo.
Dritta scorre la via
mentre gravosa è l’aria
s’accende a distanza la
petulante speranza
tra vita e morte lento
intercorre il filo.
Ricorro il tempo
mi pento lo abbraccio di
vita m’inebrio
e intanto su un stella
scorro seduta.
AMATA TERRA
Da gitana le orme poso
su terra divenuta ormai
straniera
gelida ai raggi di luglio.
S’avvicina e mormora
l’onda stanca
“Figlia più non sei
spento è lo sguardo
di granito il cuore
dov’è il tuo Amore?"
“L’ho perso una fredda
notte d’inverno
e al nulla mi ha
incatenato”
“No figlia
piangi disperati ma non
morire
dell’amor vostro
testimone son io
Eternità era già
nell’animo
quando felicità gli
sguardi avvolgeva”
ABBANDONO
Disarmata
ai tuoi occhi
il cuore spoglio depongo
giunge l’alba dipinta di
porpora.
M’innalzo
non risponde la mente
scivolo ove il silenzio
stordisce
ancora il sole
sempre fra le nuvole.
Tempra la preghiera mi
dona
vuoto attorno
solamente gioia attira
compagnia.
Tra il gelo che dilaga
l’animo riprende a
vivere quando lo Spirito
di luce mi abbaglia.
LA MORTE
La morte sì
annulla ma la carne
esalta invece lo spirito
che inonda e travolge
luoghi e cuori
che ti conobbero.
Con amore più puro
continua l’arcano
amplesso
che sconfigge
la disperazione profonda.
Tempo lascia spazio
per dialogare
con la morte falla vedere
prima che essa prenda
senza cogliere il vero
senso.
Poi troppo tardi sarebbe e
nulla
più nulla si potrebbe
ormai.
E TU DIMMI
E tu dimmi
passeggero qualcosa dimmi
del mio dolce Amore
lo sguardo luminoso in
qualche contrada
avrai incontrato.
Era schietto
amava il fratello
l’universale dolore
condivideva.
Era lui l’amor mio
l’unico amore che vivrà
nel mio cuore.
Confidami viandante
se lo sguardo posa la sera
quando la forza abbandona
su questa anima persa.
Ho tempo ma non ho vita
fenditura intravedo
appena al Signore mi dono.
Parole forse vuote
ma non per lui che per
mano mi prende
e con amore
in armonie segrete mi
conduce.
LA PAROLA SI SCHIUDE
Fra rampe dorate
Il vuoto all’antico
sorriso
si mescola.
Nell’aria corre
il silenzio forzato
per attingere
al cuore dell’uomo
senza favella.
Rincorri il vento
se tempo
non ti è concesso.
.
La parola schiudi
a chi voce non ha
perché il coraggio
da invisibile ladro
gli è stato brutalmente
carpito.
I TRE DONI
Regale diviene
donare a chi poco
possiede.
Nella vita condivisa si
spande
l’opera di chi ai
fratelli si unisce.
Più preziosi
sono i doni che poco
ingombrano l’apparenza.
Un rosario
per dar cibo all’anima
ovunque accompagna
fra le mani lo si cela
mentre volano i petali in
alto.
Un libro anche logoro
la mente sazia e al mondo
lega.
Un pezzo di pane non può
mancare
per rinvigorire il corpo.
Donare sempre e senza
ricompensa!
L’altro vorrei prima
vedere
ma poco percepisco
troppa nebbia ostacola il
sentiero
così nel buio i preziosi
giorni
anch’io sciupo.
LIBRO NON APERTO
Massa ingarbugliata di
fili
d’azzurro colorati
verso torbide acque di
vita dimenticata.
Si stringe il cuore
alla presenza spenta.
Mi richiamo alla pace che
più
non discorre
aprire il forziere dove
nascosta geme.
E libro non aperto son io
quando
gelo il respiro allaga e
nel pensiero
il desiderio di perdono
avanza.
Si scalda l’aurora
verso il vento scorre ove
natura implora
dell’uomo il pentimento
AMBRATI VIALI
Vivere l’esistenza
lontano dal mare
percorrendo sentieri scuri
e impervi,
viali ambrati
dai lucenti sprazzi
di sentimenti lontani e
svaniti
forse lo sguardo
scivolerebbe nel sogno del
tempo.
E percorso diverrebbe
oasi di pace
nell’ingarbugliata
aurea società
dove tutto appare perfetto
ma il cuore
mai può parlare!
ROMANTICI CANTI
Sogni non ho
se ne vanno sparsi per vie
anguste
senza alcun nome
Più non si ascoltano i
canti romantici
che il vento solitamente
intonava
Secca è l’erba
la libellula all’acqua
non s’accosta
Parole vuote
se l’Amore non infiamma
dove il deserto il canto
invoca.
A TE, CHE MI AMI
Sorriso di mare
dalle tue labbra
due stelle dell’universo
dai tuoi occhi
il calore del sole
dal tuo cuore
un mondo d’amore
dalla tua mente.
Da te il respiro
di me.
Il mio canto di te si
nutre
che mi ami
e immensamente
anch’io ti amo.
SPIRITO GUERRIERO
Il sogno più non
si accosta
all’aurora dorata
lo spirito combattivo
perso ha la battaglia.
Scivola nella notte
alla ricerca d’oblio.
Si erge al contrario
il libero pensiero
mentre si avvede che il
sogno
più ali non ha.
LA FINESRTA DELL’AMORE
Mattina d’inverno
non scioglie la neve
sventola l’anima
rapita dal freddo
innocente
si vive d’amore se il
cuore
batte su emozioni non
sognate.
Un canto si ode nella
radura solitaria
all’amore un inno
alla vita un sorriso
donato con tepore.
E l’escluso
dalla solitudine risorge.
SE L’ETERNO COGLI,
E’VITA
Il tempo inesorabile va
dove la mente non vuole,
a tratti concede riposo ma
inganna
al primo albore.
Sulle spalle gli anni
pesano
angoscia uccide più del
fucile,
di piombo si mostra il
cammino
lo spirito certo non è di
soccombere.
S’alza il vento linde
rende le vie
per un attimo si disperde
l’amaro.
Senza fiato correre,
tenendo per mano il
fratello che piange
e tu alle spalle abbandoni
insensati pensieri.
La vita è Vita se coglie
l’Eterno,
in terra tutto si
scioglie.
Son certa, finalmente
vivrò.
ILLUSIONE
Già al primo chiarore
nella mente dello
sprovveduto
ti insinui
e galoppante vaghi
senza limiti imposti.
Al sole ti esponi
perenne calore annunci.
Ma al calar dell’ombra
al fragile animo
del dissonante intuito
fai elegante sfoggio.
SPUNTA UN BOCCIOLO
Sorgi o luna
dal colle nascosta
spandi luce abbagliante
guardando l’amore
tenere lusinghe offri
agli amanti distratti.
Di rosa un bocciolo
inneggia all’amore
il bagliore senza sole
splende sul volto.
D’amore autentico si
vive
se di te non hai
coscienza.
MISTERO DI DONNA
L’immensità del mare
incontra celato mistero di
donna
abbracciata al fuoco del
sole
diviene poesia.
Autentico sorriso
come brezza leggera semina
perdono invoca
scevra di presunzione.
Inebrianti petali lascia
cadere
se solleva lo sguardo
illumina vette lontane
preziosa gemma
mistero di donna.
ALLA (PICCOLA) TEA
Mattina d’inverno
nel sole smagliante il
gelo trova riposo
corre il pensiero lesto
tra le magiche note di
Beethoven
verso l’Isola mia
lontana
dove l’amata cugina dal
giaciglio
più non s’alza la voce
più non s’ode
poiché crudele morbo l’ha
invasa.
Qui fra montagne
di bianco ricoperte a Dio
m’invoco
per donar vigore a colei
che onore sempre Gli ha
reso.
Vana la speranza a metà
giornata
lasciato ha la terra
in Cielo si è alzata e
come profumato fiore
al Paradiso s’è
affidata.
Sola mi ritrovo e per
l’ultimo commiato
gli occhi in Alto ho
fermato.
LEGAMI DI VITA
Dalla sabbia del deserto
un fiore si sprigionerà
se il fratello dalla pelle
trasparente
al cuore l’altro
dall’oscuro colorito
richiamerà.
Insieme dal fiore
l’albero innalzeranno
e succulenti frutti
nella terra spargeranno.
GRAZIA, VITA DONATA
Primavera s’avvicina
fra nuvole ti cerco
slega la mente il tepore
dai gelidi pensieri
nell’aria distendo il
cuore
porgendoti la mano.
Non ho parole il respiro
mi tradisce
invade la mestizia
tu sei lontana e io più
non sono.
Salgo veloce le Scale
avanza
di te il silenzio
sollevo lo sguardo sorridi
e mi parli
“Cerca la pace abito
nella luce
dove tutto è gioia e
Grazia senza fine”.
CORRE IL GABBIANO
Si tinge d’azzurro
fra scorci di luna lontana
il triste pensiero.
Si abbraccia il calvario
più luce non chiede
s’arresta in istrada
l’amore cocente
subitaneo vibra il volo di
farfalla.
Si acquieta il tempo
in solchi scoscesi si
affanna
e corre il gabbiano
acciuffa dall’alto
ambito cibo.
Delizia d’amore
schiusa al tramonto.
IN SILENZIO
Respiri silente
al mattino di fiori
profumato
Potrebbe sentirti
e cangiare soffio d’aria
con urlo.
Sei niente
ma poco importa
il cuore si spegne e il
corpo
ardore più non svela.
Da lassù qualcuno guarda
mentre bisbiglia
“Sei donna sei vita”.
DEL VENTO LA RAGIONE
Quasi il vento oggi mi
sbatte
nell’altra sponda
non mi accorgo se la luna
mi sorride.
Estendo lo sguardo
lacera mi ritrovo non di
vesti ma di luce
cado in ginocchio
poi corro l’aria il
respiro trattiene.
All’alba distendo i
pensieri
si bagnano di rugiada
poso lo sguardo
su polveroso specchio.
Incontro l’anima stanca
cuore povero
volto senza vigore.
Il vento ha ragione
è tempo di varcare la
riva.
PIANGE PER ME
Nell’ombra della notte
accarezzo il dolore
ma lui schianto promette.
Corro e rincorro il vento
gli chiedo di starmi
vicino
tacito nel suo angolo
rimane.
Apro gli occhi
altre tenebre si avviano
ove il giardino le
incanta.
Ho scoperto che il sole
angosciato lacrima per me.
TRISTE PIANTO
Dal profondo
ondeggiano spumeggianti
le tue acque
la sofferenza alla vita
affidi
chi di te gode
incurante al sole
s’abbandona.
Giunta lenta son io
il triste pianto odo
lontano
mi avvicino ti consolo
ché in verde età
un passaggio per terre
lontane mi donasti.
Ora che poco intendo
della presenza incompleta
divenuta
chi le mie lacrime
asciugar potrà
se non tu amico mio Mare!
NEL SILENZIO L’AMORE
Al sole mi aggrappo
una mattina
d’estate ai piedi del
mare
tra meandri di luce
assorbo l’amore che
nasce già presto.
Sventola su ramo
una nuvola pallida
increspa l’aria e chiede
indulgenza.
Dal tepore nascosto
sbircia l’amore
profondo.
Le mani si uniscono
la vita respira saltando
sull’onda
l’amore combatte.
E via al sogno dal tempo
rapito.
LIEVI MELODIE
Gelido vento
al contatto dei visi
ti scaldi
due occhi accecanti
illuminano il volto,
al naturale arco
tende
il viale alberato
qualcuno si ama
in silenzio
e noi stringendo
più forte la mano
corriamo.
Il mare
le melodie più
trasparenti
canta e la luna
con le nuvole
dolcemente pugna.
PAROLE
Inutili sembianze
di cose e di emozioni.
Non ci sono parole
che esprimano il mio
dolore.
Ma in voi parole inutili
vane
fredde vuote
ritrovo conforto
alla mia disperazione
e vi chiamo a lenimento
del mio dolore.
Arcane ancelle
di mondi lontani
parole utili calde piene
d’amore
e di vita.
Parole.
CANTO D’AUTUNNO
Si va incontro
all’oro delle cadute
foglie,
pesante è il cielo
a oriente più lo sguardo
non si stende.
I cuori si celano
per disporsi
al giubilo finale.
Tutto procede e anche tu
negli estesi viali
dal tappeto di foglie
ormai danzanti ti avvii
verso sentieri ben più
assolati.
PROFUMO DI ROSA
L’ immagine vola
sei splendida dai mille
colori
vesti giardini a festa
mentre col profumo gli
animi inebri.
Nessuno conosce l’anima
fragranza di tristezza
di solitudine anneghi
ogni movimento l’onda
annienta.
Osservi deserto attorno
più fiore non sei
filo d’erba ormai arida
pronta al trasporto del
vento
ove confine non appare.
Tu rosa
ARDENTE SENSAZIONE
Di passione
scolpito ho l’amore
per vie deserte
più nessuno si perde.
Vibra il cielo
la finestra si spalanca.
Una dolce melodia si
intona fra rivoli
di sentimento
che sede non trova.
Stringi le mani
a chi gelide le sente
il cuore regala e la luna
ti abbraccia.
Brucia ancora
mentre si spegne nel petto
solitudine amara.
TACE IL SILENZIO
Dal sole accarezzata
mentre mi bagno nel gelido
lago
dipingo una vetta dalle
guglie generose.
Varco il muro
incontro ali di farfalla
all’orizzonte mi
spingono
visi scarni ed occhi
lucenti
mi svegliano.
Muore il silenzio
se alla mente chiedo
soccorso.
Al mio Signore mi porta
al Creatore che vita mi ha
donato
e che d’amore mi
riveste.
GELO INVISIBILE
Freddo è il cuore
nel gaudente
triste mondo.
L’apparente non tange
l’animo vaga
non trova riposo il corpo
nell’invisibile gelido.
Ma lassù
si pone timido
lo sguardo
e la neve ricopre di
gaudio
nella vasta coltre
obliata.
PAPA FRANCESCO E
L’ISOLA
Tu uomo semplice da Dio
prescelto
vivi col cuore tra
sofferenti
gli ultimi accarezzi
con naturale amore si
spande il tuo sorriso
in smarrite colline.
Semini gaiezza con lo
sguardo
ove odio regna e vita
spenta.
Prega il Signore
Francesco affinché a te
conduca
per tenerci per mano nella
buia esistenza.
Un amico incontro in te
povera son io
purtroppo di Spirito
ti sento vicino degna di
chiamarti fratello
non sono.
Padre ti invoco tra le
tenebre
all’alba più nulla
comprendo
l’essenza mi sfugge.
Ti imploro armonia vorrei
ritrovare
troppo lontana è la
Sardegna,
Terra mia.
DEPONI LE ARMI
All’ alba ti affacci
tra di rose fragranze
solleva lo sguardo
e cogli il mondo d’amore.
Offrigli un sorriso
si schiudono le ali.
L a vita da sogno realtà
diviene
avvolge lo sguardo la Pace
anche se gelo invade.
Finalmente ti accorgi
che tu sei fratello
di chi escluso lacrime
versa.
Deponi le armi
libera il cuore
vedrai leggero diviene
dimora cercherà
se disertato ha la
ragione.
BALENANDO FRA GLI ARCHI
Striscia dilatata
dove il tempo più non
consente
l’esistenza di colui
che in solitudine
pugna debolmente col
mondo.
Le pareti la sera osserva
gaie un tempo e calorose
dall’arcobaleno dipinte.
Senza volto oggi e senza
suono
prati offrono inondati
di crudeli lacrime
ingiallendo quando
la notte attende
bagliore di luce.
LEI INVOCA
Generosa è l’ Isola
la mia Sardegna,
anche congelata dal pianto
regala il manto dorato.
Son io ormai da sola
ovunque posi piede
ma Lei caldamente invoca
“Neanche per amore si
deve morire,
la vita è morte
solamente per chi
lo sguardo tiene basso.
Solleva gli occhi
l’Amore vive in te
con granitica potenza
nell’attesa dell’eterno
incontro”.
DI TE SCRIVE IL CUORE
Di te scrivo che poco vedo
in deserti silenzi lo
sguardo si nasconde
ho lasciato amore per te
la terra e il sangue mio
fra glicini e mirti
del mare le melodie colori
e profumi.
Colgo ogni sospiro
quando lo sguardo inonda
abbraccio anche la luna
immersa
nei tuoi baci.
Amor mio poco mi scopro
per far leggere l’animo
vero.
Ma io così ti amo
che quando a te penso
l’intero cosmo mi
appartiene
e più nulla bramo.
CRUDELE SCELTA
Si ode bussare
alla porta
silenzio si rincorre
l’animo muore.
Amare o Spegnersi.
Scelta crudele
tanta stanchezza
da inerzia.
Forse morire
CERCO LA TUA MANO
Prendimi per mano
la vita incatena
se il tuo furore viene
meno,
chi solerte si affida
al tuo limpido sguardo
sostieni.
L’esistenza trema
più il sole non abbaglia
Da lontano una nuvola
impone la sua compagnia.
DALL’ALTO IL TUO
ANIMO
Per il sole che intorno
fai splendere
quando son bigie le nuvole
e la tempesta non tarda ad
arrivare
Per lo sguardo severo che posi
sul mio cuore
quando la mia luna è
storta
Per la generosità
nel mostrarti al debole
sofferente fratello
e senza remora una
finestra gli spalanchi
Per il coraggio che offri
e ancora amor mio ti amo
di più
perché
dall’Alto il tuo animo
mi è stato donato
quando io nulla meritavo.
ANELITO DI PACE
Sempre
alla ricerca di pace
posa le ali sul profumato
petalo
solleva lo sguardo.
Arido il verde è divenuto
sull’orlo aggrappati.
Giunge estraneo l’urlo
solitario
il cuore non tange
l’indifferenza
mentre allaga il prato.
Al di là del mare
un sorriso si spande
fratellanza si riscopre
nell’universo
ove anche tu
posi lo sguardo.
COME LADRO IL VENTO
Cauto si ritrova
come un ladro ormai
stanco il vento.
Le semivuote dimore
e gli alberi silenziosi
abbatte.
In atto è la battaglia
lo ricerca l’uman cuore
per donargli tenerezza.
E’ NATALE, MA SOLO
NEL CUORE
Nostro piccolo grande Lu’
giunto è quasi Natale
anche quest’anno
innevate son le cime
splendenti le montagne
tanto le amavi con le
sfrenate corse
e i bagni di candida neve
gioia ti donavano.
Fuochi d’artificio
sparano i ragazzi
di corsa uscivi e con
testa in aria cantavi coll’abbaio
ma la paura ti invadeva
se in strada ti trovavi e
immediato rientro imploravi.
Vuota intatta ormai è la
tua poltrona
schiaccia il cuore
profondo dolore.
In casa non più sorriso
silenzio respiro non
permette.
S’attende sul braccio la
zampina
richiamo d’intesa
d’amore reciproco.
Questa notte t’ho
sognato eri tu al giardino
alla corsa sfrenata
sciolto hai le briglie
sei giunto poi
all’ingresso ad attender il padrone.
All’alba al risveglio
t’ho cercato lacrimante
nel cuore t’ho trovato
Natale è tornato
solamente nel profondo il profumo
l’autunno spietato con
lui t’ha portato
non ci sei festa sontuosa
viver non si può
brillano gli occhi tuoi
davanti ai nostri
però il tuo invito ci
lega e più solitudine non serpeggia.
DISTRATTAMENTE
Il candore del cielo cerco
elemosino l’aria che
respiro
e non m’accorgo del
povero
che prega.
Scavo nel sogno mai nato
poco importa se nulla
cambia.
Di colore mi vesto
per spargere il profumo
nel mare.
DONNA SEMPRE
Fra gli angusti viali
del giardino
ad occhi chiusi
i passi si dissolvono.
Sulle gelide gotte
dalle lacrime invase
sbatte la neve
i pensieri
congelati nel tempo che fu
e al risveglio costringe.
Breve
ancor peggio del passato
la realtà sfiora lo
sguardo
e il sostegno
nelle deserte contrade
dallo schiamazzo del gioco
di alcuni bimbi
improvvisamente ritrovi.
BINARIO UNICO
Corrono sullo stesso
binario
la gaiezza e la tristezza
L’una comprime l’altra
al ritmo dei caprici
Gioia attesa
con smisurata tenerezza,
giornata senza uguali
oggi hai generato
nuova vita all’orizzonte
si prospetta.
A passi lenti approda lei
mestizia non richiesta
e donata da chi non
t’attendevi.
Vita non so quanto si
possa.
RICORDI SENZA TEMPO
Stridio lento di vita che
va
si immerge nell’affanno
il ricordo lontano.
Scorre alla sera
il fiume di anni svaniti
sogno ma muoio
esisto ma non vivo
discorro con le tenebre
rattrista si cammina.
Spazio fa il cuore per
chiedermi
“Perché ti lamenti se
l’hai amato
e in ciò persisti?
soffri e vola
vola da lui mai ti
abbandona”.
Messaggio d’amore
d’amore eterno che mai
morirà.
PER TROPPO AMORE
Semplice suono di te
fra mura solitarie
all’improvviso odo il
silenzio
scardinare l’uscio.
Rimembro liete stagioni
ove il sole si confondeva
col nostro amore
Tu lì io qui, ma dové?
Scelgo te per inoltrarmi
in gioiose vie
frastuono di vita
per pensare forse alla
vita.
CERCO LINFA
E non m’accorgo
del tempo ormai ladro,
scivola vuota la speranza
di allora.
Cerco e ricerco la linfa
tra il fieno bruciato,
innalzo la mente
intenerisce il cuore.
La via del Creato attende
anche lo smarrito
nella quotidiana
apparenza.
ABBRACCIAR LA
SOLITUDINE
Ad illuminar questo
fosco mondo
convoco la luce
A scaldare i gelidi cuori
il sole incarico
Ad abbracciare la
solitudine
l’amore invito senza
ricompensa
Chi può
invoco a sciogliere i
lacci
che l’Universo legano
L’uomo in botte di
chiodi han stretto
aria non più si respira
il veleno dilaga
è tempo di porre riparo.
E DA LONTANO PIANGO
(ALLUVIONE IN SARDEGNA
Immersa tra monti
prealpini
ormai avvolti da gelida
veste
innalzo lo sguardo alla
ricerca
di te preziosa mia Perla.
Ti ho lasciata appena
l’Amore ha invaso il
cuore.
Lontana son fuggita
(anche il Signore lo
comanda)
e col mio Amore
radici in terra straniera
abbian piantato.
Solamente un frammento di
cuore
ho stipato in valigia
l’altro l’ho disperso
nell’intera mia Terra
affinché non un solo
cuore restasse
ma infinità d’Amore
cingesse l’Isola.
I padri e gli affetti da
lì sempre mi guardano
ed io tendo il filo più
tenace.
Oggi ai tuoi piedi l’animo
mio geme
la pioggia ti ha invasa
distruzione a piene mani ha elargito
sofferenza e lutti nel
popolo dal volto indurito e segnato
da continuo sfruttamento
ma da interiorità più integra che mai.
Sardegna Terra mia, di te
vivo di te sogno,
forse un giorno più non
scapperò dalle tenere braccia.
DANZA LA NEVE
Fra le secche foglie
e il ciel cinerino
sottili e spauriti fiochi
danzano.
Osar non è concesso
troppa neve ostacolo è
alla corsa
lavorar si deve
tempo non resta
per carezzar la morbida
coltre.
I bimbi al caldo stanno
con lo sguardo alla
scatola parlante
più le mani non bagnano
a lanciar bianche palle.
Frattanto
di ghiaccio diviene l’uomo
e la neve ondeggiante
a sciogliere il cuore
invita.
IL DESERTO FIORISCE
All’ombra del salice
l’anima s’accosta
confusa
l’esistenza
intorno si palesa.
Il pensiero la sovrasta
e il sole
dallo sguardo intimidito
un raggio
le concede.
NON ESISTE
Ancor più di ogni essere
il Nulla m’interroga.
Distesa d’immenso
nel giardino a primavera
adorno di fiori
sconfinata bellezza
tutto ammanta.
Appare il vascello
nell’opulenta vita
trascina
e ciò che non affiora si
dice
“non esiste”
ANIMO ASSETTATO
Respiro di te la brezza
di profondo amore scorrono
nelle vene
turbolenze di animo
assetato.
Sollievo ritrovo
nelle perle di cristallo
mentre
un canto misterioso si ode
lontano
che stilla nel gelido
vento.
Appigliarsi ad un ramo
senza forze ancora
non porta al sole sperato.
Silente passo
uscirne potrai se alla
fonte viva
ti disseterai.
L’ALBA REGALERA
La luce si spande
dove il sole risplende
nel canale dell’amore
la gioia si stende.
Candore le stelle
riflettono
e se guardi la vita
potente è il desiderio.
Scorrono i versi
si libera il cuore del
peso
che l’uomo non sa
abbandonare.
Assapora la vita
assai breve è il giorno
mentre la notte all’angolo
silenziosa attende.
Domani esistenza diversa
l’alba dorata regalerà
all’umile Spirito
d’Eterno bramoso.
SUSSURRI D’AURORA
E’ giorno
profumo nell’aria
d’antichi sapori
di luci crescenti dal seno
svanite
Sussurri d’aurora
su petali di rose che a
validi sentieri conducono
Per pace allargare
odi e rammarico cancellare
Ambita esistenza di genti
lontane
da lacrime affrante
fratelli tutti siamo nati
e da sopruso umiliati
Anno novello gli animi
schiudi
a gioie senza mestizia
e pioggia elargisci
d’amore la gente ha
bisogno.
ACQUA DI MARE
Sogni dispersi fra
nuvole di vento
toglie il fiato il
tormento
dal cielo imploro
immeritato soccorso.
La tua mano mi vezzeggia
conforto vorresti donarmi
muto lo sguardo.
Torbida divien l’acqua
di mare
e ad annegar non tarderò.
EMIGRATA
Se è sera o ancora giorno
non mi accorgo
vivo lontana già dai
teneri anni
e terra non conosco.
Spalanco le porte al sole
ma il sole l’ho lasciato
nella mia Isola
ad essa non appartengo
da sempre emigrata
dentro m’invade
ma non mi riconosce.
Nomade son io e senza
dimora
anche se di pietra tanto
si abbonda.
Scivola la luna sorriso
cela
in terra straniera
leggere sono le ali
spicco dal tronco il volo
in quale mondo mi ritrovo?
Isola senza isola
mare dall’acqua fosca
fiore senza effluvio
cielo senza stelle mai
vorrei essere.
Intanto il tempo mi brucia
e poi la terra mi
riprenderà.
OLTRE LA LUCE
Si scendono le scale
gradino dopo gradino
in punta di piedi
e altre se ne salgono dove
luce
attende
per donare alla sofferenza
vissuta
meritata ricompensa.
Non inciampare su
quest’esistenza
con rigenerato spirito
orienta con coscienza la
vita.
Prima o tardi
scendere le scale si dovrà
per dimorare
dove chiara è luce
eterna.
DAL CIELO SPERANZA
Di nulla manco
se il cuor m’accendi
Signore Gesù.
Salvezza incontro
nel distorto mondo
se Amor concedo
a chi con amarezza
ricambia genuina bontà.
Il passo arrestar non
posso
breve è la strada
e se il buio mi coglie
più Speranza non ritrovo.
LETTERA A MARY
Forse non è necessario
scriverti
ma voglio farlo
ugualmente.
Ti ho lasciata
all’improvviso e da sola
il mio buon Dio mi ha
chiamato
tu sai che quando si fa
l’appello non si può tacere.
Sappi però che non ti ho
abbandonata e che sono con te più di prima
vivo in un luogo dove
tutto è splendore pace e amore.
Tu piccola stella fragile
minuscola donna
nello sconforto e nel
vuoto
quando le lacrime la sera
inondano il nido che per te ho costruito
la vita non ti concede
respiro
a me ti riporta il profumo
di primavera e non riesci ad abbracciarmi
quando il nostro mare ti
chiede dove mi sono imbarcato
allora e proprio allora
fai emergere dalla mente e
dal cuore ciò che dal primo istante
in cui ti ho incontrata e
amata
l’anima mia ha
teneramente versato nel calice della tua essenza.
Degli altri prima di noi
ricordati
noi siamo sempre
nell’eterno amore legati
altri nella discordia
vivono nella miseria piangono
nella indifferenza
muoiono.
Tu adorata mia sposa non
piangere “i poveri i veri poveri”
anche di te han bisogno.
Io sempre con te sono e tu
lo sai.
100
INDICE
ANIMA DI CORALLO
RINASCO CON TE
SOLITARIO MARE
SI PERDE LO SGUARDO
IL CUORE S’INFIAMA
ISOLATO MUORE L’UOMO
SCIOLGO LEGGERA I CAPELLI
RESPIRO DI TE
OSARE PIU’ NON SA
VERSI D’AMORE
DROGA, DIVA SOGNATA
SILENTE RAGGIO
TACITO ILMONDO
MENTRE GRIDA IL VENTO
GEME IL FANCIULLO
SI SVEGLIA LA PIOGGIA
NEL RIPOSTIGLIO DELL’ANIMA
AUTUNNO NEL CUORE
CALA LA SERA
E IL SILENZO NON ASPETTA
MAI NEGLI OCCHI SOFFERENZA
TRAVOLGE L’URAGANO
CANCELLAR MAI POTRO’
ANCOR TI VEDO, MADRE
I SOGNI RINCORRO
ALL’OMBRA DI
UN VELIERO
“ IL MEDICO
DEGLI UMILI”
FURTIVA NOTTE
AD UN VECCHIO
POETA
CANTO DELL’ANIMA
VETRI RUBATI
IL NULLA
S’ACCENDE
DALL’ALBA AL
TRAMONTO
DONNA PER AMORE
SCELGO LE PERLE
VAGANDO NEL
SILENZIO
RAPISCO
L’UNIVERSO
AMATA TERRA
ABBANDONO LA
MORTE
E TU DIMMI
LA PAROLA SI
SCHUDE
I TRE DONI
LIBRO NON APERTO
AMBRATI VIALI
ROMANTICI CANTI
A TE CHE MI AMI
SPIRITO
GUERRIERO
LA FINESTRA
DELL’AMORE
SE L’ETERNO
COGLI, E’ VITA
ILLUSIONE
SPUNTA UN
BOCCIOLO
MISTERO DI DONNA
LA DIMORA
LEGAMI DI VITA
GRAZIA, VITA
DONATA
CORRE IL GABBIANO
IN SILENZIO
DEL VENTO LA
RAGIONE
PIANGE PER ME
TRISTE PIANTO
NEL SILENZIO
L’AMORE
LIEVI MELODIE
PAROLE
CANTO D’AUTUNNO
PROFUMO DI ROSA
ARDENTE SENSAZIONE
TACE IL SILENZIO
GELO INVISIBILE
PAPA FRANCESCO E
L’ISOLA
DEPONI LE ARMI
BALENANDO GLI
ARCHI
LEI INVOCA
DI TE SCRIVE IL
CUORE
CRUDELE SCELTA
CERCO LA TUA MANO
DALL’ALTO IL TUO
ANIMO
COME LADRO IL
VENTO
E’ NATALE, MA
SOLO NEL CUORE
DISTRATTAMENTE
DONNA SEMPRE
BINARIO UNICO
RICORDI SENZA
TEMPO
PER TROPPO AMORE
CERCO LINFA
ABBRACCIAR LA
SOLITUDINE
E DA LONTANO
PIANGO (ALLUVIONE IN SARDEGNA)
DANZA LA NEVE
IL DESERTO
FIORISCE
NON ESISTE
ANIMO ASSETTATO
L’ALBA REGALERA’
SUSSURRI D’AURORA
ACQUA DI MARE
EMIGRATA
OLTRE LA LUCE
DAL CIELO
SPERANZA
LETTERA A MERY
BREVE BIOGRAFIA
Maria Rosa
Cugudda è nata a Neoneli in provincia di Oristano, e risiede
in Piemontea Biella da oltre trent’anni. Ha conseguito gli studi,
Diploma di Maturità Magistrale e Laureata in Pedagogia, presso la città di Napoli,
originaria da parte materna, con una tesi in Sociologia “Le malattie mentali
degli emigrati” , fu allieva del Sociologo bolognese, Achille Ardigò.
Insegnante ed operatrice culturale, da sempre appassionata di letteratura
e di poesia, oltre che di filosofia e psicologia, scrive poesie dall’età adolescenziale,
ma solo da pochi anni ha decisodi pubblicare.
Nel 2007 è uscita la sua prima Silloge “IL DOLCE CALORE DELLA VITA”
in Piemontea Biella da oltre trent’anni. Ha conseguito gli studi,
Diploma di Maturità Magistrale e Laureata in Pedagogia, presso la città di Napoli,
originaria da parte materna, con una tesi in Sociologia “Le malattie mentali
degli emigrati” , fu allieva del Sociologo bolognese, Achille Ardigò.
Insegnante ed operatrice culturale, da sempre appassionata di letteratura
e di poesia, oltre che di filosofia e psicologia, scrive poesie dall’età adolescenziale,
ma solo da pochi anni ha decisodi pubblicare.
Nel 2007 è uscita la sua prima Silloge “IL DOLCE CALORE DELLA VITA”
(Premio selezione Poesia 2007).
Nel 2008 “INESPLORATO LAGO” ,
in correlazione con alcune opere pittoriche
del nobile artista siciliano, da anni
residente in Biella, Giuseppe Ioppolo,
fra l’altro hanno scritto di lui “
… il fascino di un’emozione da scoprire in una sua
opera, non semplice riproduzione, ma
un’immagine fatta per comunicare sentimenti
ed impressioni
profondi” .
La poetessa Maria Rosa Cugudda,
amante dell’Arte in tutte le sue manifestazioni,
ed in
particolare della pittura, collabora già da tempo col pittore
Giuseppe Ioppolo,
creando delle poesie in base
all’ispirazione, osservando alcuni quadri.
Infine, nel 2009 ha pubblicato
“EMOZIONI”, Collana Saffo, Casa Editrice
Libroitaliano World, ed un Quaderno di Poesie “ IL SOGNO” , GDS EDIZIONI.
Libroitaliano World, ed un Quaderno di Poesie “ IL SOGNO” , GDS EDIZIONI.
Ha lavorato, per circa quindici
anni, in collaborazione col Ser.T nella Scuola, per
la prevenzione del disagio e della tossicodipendenza nei giovani, da cui è stato
la prevenzione del disagio e della tossicodipendenza nei giovani, da cui è stato
realizzato nel 200I/2002 il libro “LA MAGIA DEL
CRESCERE”,
in collaborazione con due sue colleghe.
in collaborazione con due sue colleghe.
Ha
partecipato a numerosi Concorsi nazionali ed internazionali,
ottenendo
buoni e ragguardevoli riconoscimenti, anche da parte di importanti critici.
buoni e ragguardevoli riconoscimenti, anche da parte di importanti critici.
E’ inserita,
dopo selezione, in circa cinquanta ANTOLOGIE LETTERARIE
E POETICHE.
E POETICHE.
A maggio è stata pubblicata
l’Antologia, di cui fa parte, tutta al femminile,
dedicata all’Amore e alle Donne dal titolo “CANTO DI MAGGIO” 2011
dedicata all’Amore e alle Donne dal titolo “CANTO DI MAGGIO” 2011
Sempre a maggio è uscito anche il suo
nuovo libro di poesie, in correlazione
con le opere del pittore Ioppolo “SPIRITO LIBERO” GDS EDIZIONI.
con le opere del pittore Ioppolo “SPIRITO LIBERO” GDS EDIZIONI.
Collabora con
Riviste letterarie e svolge costante attività in numerosi Siti on
line;
alcune sue liriche sono state tradotte
in spagnolo, francese, inglese, cinese,
indiano in dialetto napoletano e in lingua sarda, i suoi testi vengono utilizzati
anche in alcune scuole, al fine di appassionare i giovani alla poesia.
indiano in dialetto napoletano e in lingua sarda, i suoi testi vengono utilizzati
anche in alcune scuole, al fine di appassionare i giovani alla poesia.
Il suo BLOG
www.ildesertofiorisce.blogspot.com
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